Al Bosco Romagno la commemorazione dei caduti della Brigata Osoppo.
“Oggi commemoriamo quei giovani patrioti che hanno lottato per la difesa della libertà. Questo argomento non è da archiviare fra le cose del passato perché è di stretta attualità. Dalla commemorazione nella chiesa di Canebola e al monumento di Porzus dello scorso febbraio, a quella odierna nel Bosco Romagno, assistiamo ad una nuova guerra, ancora tragedie, morti, soprusi e violenze; un’aggressione fra due Paesi alle porte dell’Europa. L’Occidente, l’Unione europea, l’Italia hanno scelto di stare dalla parte giusta. Tutti vogliamo la pace, crediamo al negoziato, ma da chi ti attacca con le armi puoi difenderti solo usando lo stesso modo. E bene ha fatto il Governo italiano a sostenere senza indugi la difesa del popolo ucraino”.
E’ il messaggio che il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha voluto portare oggi durante l’annuale commemorazione al Bosco Romagno di Cividale del Friuli, in ricordo dei patrioti della Brigata Osoppo che furono fatti prigionieri alle malghe di Porzus nel febbraio 1945 e poi trucidati a Bosco Romagno.
L’esponente della Giunta Fedriga ha espresso gratitudine anche alla professoressa Del Din per la lezione di stringente attualità che ha dato, manifestando, senza esitazione, la propria difesa al popolo ucraino. aLa cerimonia odierna si tiene in giugno per ricordare il 77esimo anniversario dei funerali degli osovani, avvenuto il 21 giugno 1945 a Cividale del Friuli, ed è organizzata dall’associazione Partigiani Osoppo in collaborazione con il Comune di Cividale, il sostegno della Regione e il patrocinio dei Comuni di Corno di Rosazzo, Moimacco, Premariacco e Torreano.
Riccardi ha espresso il plauso di tutta la comunità regionale per l’intensa attività dell’associazione Partigiani Osoppo Friuli, della presidente onoraria, la medaglia d’oro al valore militare Paola Del Din, presente alla commemorazione, e del presidente Roberto Volpetti.
“Se siamo qui lo dobbiamo a voi – ha sottolineato Riccardi – ci aspettano indubbiamente anni non facili, ma sono certo che continuerete nella vostra attività di divulgazione della cultura e della memoria storica. Grazie ancora per quello che avete fatto e quello che farete. Sono convinto che la Regione, indipendentemente dalle appartenenze politiche di Governo, continuerà a sostenere il vostro lavoro“.
“Queste commemorazioni ci ripropongono ogni anno una seria riflessione sulla nostra storia oltre che sul presente e sul futuro – ha indicato il vicegovernatore, ponendo l’accento sul patriottismo – che possiamo definire l’amore alla propria comunità nazionale, un amore che nel caso degli osovani delle malghe di Porzus ha raggiunto vertici francamente inattesi. Erano giovani ragazzi, provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia: generosi, appassionati, con un forte senso di attaccamento al Paese che restarono qui a combattere e sacrificarono la loro vita per la nostra libertà”.
Oggi la libertà si gioca su aspetti ben diversi da quelli del 1945, secondo Riccardi, su fronti che riguardano la dipendenza energetica, la difesa dalle aggressioni informatiche, il problema demografico fino alle restrizioni e alle consegue della pandemia.
“Sono temi decisivi – ha spiegato l’esponente della Giunta regionale – ma che richiedono a tutti un grande senso di responsabilità, per difendere ciò che abbiamo di più caro la nostra comunità”.
Dopo la deposizione delle corone d’alloro al Cippo posto all’ingresso del parco del Bosco Romagno che ricorda i partigiani della Brigata Osoppo uccisi nel febbraio 1945, sono seguiti la cerimonia religiosa, officiata da monsignor Francesco Millimaci, cappellano militare, e gli interventi delle autorità; fra queste, quelle dei sindaci di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi che ha sottolineato la necessità di mantenere vivo il messaggio di libertà e democrazia, e di Udine, Pietro Fontanini, che ha auspicato si concretizzi presto un riconoscimento solenne da parte dello Stato alla Resistenza.
Roberto Volpetti, presidente dell’associazione Partigiani Osoppo Friuli, ha invece ricordato il continuo impegno dell’associazione per rinnovare testimonianze e onorare la memoria del sacrifico di tanti uomini e tante donne, portando alla luce vicende spesso poco conosciute o dimenticate, consapevoli dell’importanza di far conoscere il valore del patriottismo. Su questo concetto si soffermato anche il presidente della Lega nazionale di Trieste Paolo Sardos Albertini.