Una formula unica ed innovativa, frutto di una sinergia fra mondo accademico e quello dei ricostruttori. Si rinnova per la settima edizione a Cividale, “Anno Domini 568“, l’usuale ed ormai rinomata manifestazione che coniuga archeologia e ricostruzione storica, rendendo effettivamente la storia accessibile a tutti.
“Quest’anno l’associazione La Fara, che cura l’evento, – spiega Gabriele Zorzi, presidente del sodalizio – è riuscita ad illustrare questa esperienza persino all’università di Siena, Udine e Malmo, in Svezia”. Grande interesse, dunque, non solo nell’ambito locale, ma persino in quello internazionale, per una manifestazione che vuole intrattenere i non specialisti senza rinunciare alla correttezza ed alla scientificità dell’archeologia. Tema della manifestazione di quest’anno, che si terrà dal 1 al 2 giugno, dalle 10 alle 19, al Museo archeologico nazionale di Cividale, sarà “Altre vite: il riuso del quotidiano nell’Alto Medioevo e le pratiche di adattamento e riconversione di spazi e materiali”.
Il programma
Al mattino archeologi e ricostruttori animeranno il dibattito nel salone
del museo portando argomenti ed oggetti di studio da Italia, Germania ed
Inghilterra. Scorci della ricerca archeologica longobarda e non solo,
anche Sassone, Alamanna, Bavara e germanica in genere. Docenti
universitari, ricercatori e ricostruttori ci aggiorneranno su quanto di
nuovo ci sia da sapere su un periodo troppo trascurato del nostro
patrimonio comune.
Nel pomeriggio, nel cortile del museo, uno scorcio di accampamento,
animato da gruppi fra i migliori d’Europa, permetterà anche ai non
specialisti di conoscere questo pezzo della nostra storia, osservando,
ascoltando e toccando con mano oggetti, abiti ed abitudini tipiche della
fine VI secolo e dell’inizio del VII. Ricostruttori inglesi, italiani, tedeschi e svedesi , mostreranno con fedele adesione ai dati archeologici e senza facilonerie, come questi nostri antenati vivessero , si vestissero, mangiassero e costruissero.
In caso di maltempo le attività pomeridiane verranno svolte comunque
nelle sale del museo.