Alla Dolomiti Mountain School un incontro su come cambia la fauna in montagna.
Il ciclo di eventi della Dolomiti Mountain School 2024 si chiuderà l’8 novembre con un appuntamento a Cimolais presso il Parco Naturale Dolomiti Friulane: dopo una serie di incontri itineranti a Prato Carnico, Forni di Sotto e Forni di Sopra, la giornata conclusiva sarà dedicata a un tema di grande attualità, l’impatto dei cambiamenti climatici sulla fauna della montagna.
L’incontro, dal titolo “La fauna in montagna: espansioni e regressioni sotto la spinta del nuovo clima”, inizierà alle 9.30 con i saluti istituzionali di Davide Protti, sindaco di Cimolais, Dino Salatin, presidente della Magnifica Comunità di montagna Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio, e Antonio Carrara, presidente del Parco Naturale Dolomiti Friulane. Successivamente, Pierpaolo Zanchetta, esperto del Servizio biodiversità della Regione Friuli Venezia Giulia, e Gianpaolo Carbonetto, giornalista e coordinatore della Dolomiti Mountain School, apriranno i lavori illustrando il programma della giornata.
Focus sui cambiamenti climatici e le normative ambientali
Il primo intervento sarà tenuto da Federica Flapp, coordinatrice del progetto “Segnali dal clima in FVG” di Arpa, che offrirà un quadro sui cambiamenti climatici in Friuli Venezia Giulia e sui segnali d’allarme già osservabili. Seguirà l’intervento di Umberto Fattori del Servizio biodiversità della Regione, che si concentrerà sulle implicazioni del cambiamento climatico sulle normative tecnico-amministrative di Natura 2000, rete europea per la conservazione della biodiversità.
Roberto Luise, dell’Ispettorato forestale di Pordenone, esplorerà l’impatto del clima sull’avifauna alpina, focalizzandosi sui tetraonidi, uccelli particolarmente sensibili alle variazioni ambientali. Emiliano Oddone, geologo della Dolomiti Project srl, concluderà la mattinata illustrando come lo studio dei climi passati possa aiutare a comprendere meglio i fenomeni attuali.
Pomeriggio tra entomologia, ecosistemi d’acqua e mammiferi alpini
Nel pomeriggio, la parola passerà a Massimo Faccoli, professore di Entomologia forestale dell’Università di Padova, che analizzerà le infestazioni del bostrico tipografo, insetto che ha causato gravi danni ai boschi montani, e i fattori che ne hanno favorito la proliferazione.
Francesco Nazzi, professore di Entomologia generale e applicata all’Università di Udine, seguirà con una relazione sull’impatto del riscaldamento globale sull’impollinazione in alta quota. Elisabetta Pizzul, dell’Università di Trieste, esaminerà i cambiamenti negli ecosistemi acquatici interni, mentre Stefano Filacorda, ricercatore all’Università di Udine, si focalizzerà sugli effetti del riscaldamento sui mammiferi delle Alpi. Davide Scridel, dell’Università di Trieste, chiuderà il ciclo di interventi con un’analisi sugli effetti dei cambiamenti climatici sull’avifauna alpina.
Organizzata in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, la Magnifica Comunità di montagna Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio, la Comunità di montagna della Carnia, l’associazione ASCA / Leggimontagna – Cortomontagna, il Parco Naturale Dolomiti Friulane e l’Università degli Studi di Udine, la giornata sarà gratuita e aperta a tutti coloro che vogliono approfondire le problematiche legate al cambiamento climatico. Sono previsti crediti formativi per i partecipanti iscritti all’Albo Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali.
Alle 18.30 la giornata si concluderà con un dibattito aperto al pubblico, un momento di confronto tra esperti e cittadini sulle sfide future e sui possibili interventi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Una chiusura significativa per un ciclo di eventi che ha posto il tema della sostenibilità e della tutela dell’ambiente al centro del dibattito scientifico e sociale.