La croce illuminata di Chiusaforte.
La piccola comunità di Chiusaforte, seicento abitanti appena, mantiene viva più che mai l’antica tradizione, e non ha mancato nemmeno quest’anno, grazie ai ragazzi del paese, di illuminare la maestosa croce di circa venti metri, creata proprio dai giovani, in occasione del venerdì Santo.
La suggestiva immagine fa capolino dal Monte Jama, nella frazione di Raccolana, dove la processione del venerdì Santo conclude il suo percorso –composto da quattordici tappe nelle quali i fedeli si fermano a pregare – , che ha inizio dalla Chiesa di San Bartolomeo e termina, appunto, nella Chiesa Pietro e Paolo di Raccolana.
“È molto edificante vedere i ragazzi del paese, alcuni di loro molto giovani, darsi da fare già molto tempo prima, facendo delle collette per poter acquistare i lumini per la croce”, racconta con orgoglio don Rafael, parroco della comunità da ben undici anni. Un tempo, la croce veniva illuminata con i gusci vuoti delle lumache , dove, all’interno, veniva messo uno stoppino acceso, per poi, negli anni, dare spazio a dei veri e propri lumini.
“Ci tengo a dire che quest’anno, dopo oltre trent’anni, è ritornato a farci visita monsignor Giannino Fucaro, ed è rimasto basito nel vedere quanto i ragazzi si siano impegnati a mantenere viva ed abbiano migliorato questa tradizione; l’emozione è stata tanta”. Anche le parole del vicesindaco di Chiusaforte, Giorgio Pozzecco, sono piene di orgoglio nei confronti della comunità : “Oltre alla maestosa croce illuminata dai ragazzi, come da tradizione, il Venerdì santo tutte le famiglie mettono all’esterno delle loro case delle croci presso le quali i fedeli si fermano a pregare. C’è anche un singolare mosaico, fatto con la carta di giornale, esposto su di un cavalletto di legno, che risale al periodo post terremoto”.
Una piccola comunità, quella di Chiusaforte, che insegna quanto l’unione dei cittadini ed il rispetto delle tradizioni più antiche, siano la carta vincente raccogliere degli ottimi frutti.