Appuntamento sabato 10 agosto alle 21. Il programma del Festival dell’Astronomia in Carnia proseguirà fino al 19 ottobre
La notte di San Lorenzo è una delle più magiche dell’anno. A Zuglio, sabato 10 agosto alle 21, il professor Paolo Molaro dell’Osservatorio Astronomico di Trieste parlerà in u’incredibile scoperta che lo vede protagonista: quella della più antica mappa celeste del mondo svelata a fine 2023.
La conferenza divulgativa, aperta a tutti, intitolata “Mappe stellari scolpite su una pietra protostorica: il primo astronomo?” si terrà alla Polse di Côugnes. Seguirà l’osservazione astronomica del cielo a cura dei volontari della Fondazione la Polse di Côugnes.
La scoperta nei pressi del castelliere di Rupinpiccolo
Molaro, astronomo che si interessa allo studio delle stelle fossili, racconterà il ritrovamento nei pressi di un castelliere (insediamento protostorico) nell’area di Rupinpiccolo, sul Carso triestino, di due pietre, una delle quali la più antica mappa celeste mai rinvenuta.
La scoperta fu dell’archeologo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Federico Bernardini, il quale chiese poi la consulenza di Molaro. “Una delle pietre è un disco completamente liscio, forse il sole; l’altra ha segni fatti dall’uomo. Il suggerimento degli archeologi è che questa pietra, posta tra l’altro all’ingresso del castelliere, sia una rappresentazione del cielo notturno. Abbiamo fatto un’analisi di questi segni e abbiamo trovato una forte corrispondenza con alcuni astri“, spiega il professor Molaro.
La pietra ha 29 incisioni sovrapponibili alle stelle dello Scorpione di Orione, delle Pleiadi e di Cassiopea. “A complicare la vicenda c’è un segno un po’ anomalo, il 29esimo. Abbiamo ipotizzato che si tratti di un oggetto celeste, una supernova o una stella presente al tempo in cui la pietra fu scolpita e che adesso non c’è più”, spiega ancora l’astronomo. Per saperne di più e porre domande al professore, conviene partecipare all’incontro di Zuglio.
Le tappe del Viaggio astronomico in Carnia
L’appuntamento è una delle tappe del Viaggio astronomico in Carnia che, iniziato a giugno, proseguirà fino al 19 ottobre con una serie di esperienze multidisciplinari unite dal tema dell’astronomia che includono visite a siti storici e naturalistici, orienteering con le stelle, installazioni artistiche e performance site-specific.
Dopo l’appuntamento agostano, il calendario proseguirà a Zuglio, il 14 settembre alle 21, con “Il cielo variabile: esplorando le frontiere dell’astrofisica contemporanea” conferenza a cura del professor Francesco Longo, docente di Fisica sperimentale Università degli Studi di Trieste, INFN-Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Trieste. A seguire osservazione astronomica.
Sabato 19 ottobre, alle 21, sempre alla Polse di Cougnes, “Viaggio nel lato oscuro dell’universo: da Einstein a Euclide” conferenza a cura del professor Stefano Borgani, capogruppo di ricerca presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste e affiliato all’Istituto Nazionale di Astrofisica. A seguire osservazione astronomica.
Infine, da lunedì 14 a venerdì 18 ottobre, settimana didattica astrofisica con gli alunni e gli insegnanti delle scuole dell’Istituto Comprensivo Linussio – Matiz con laboratori a tema astronomico per i piccoli studenti delle scuole elementari di Arta Terme e Paluzza. E ancora: sfere celesti giganti e incontri con professori dell’Università degli Studi di Trieste, esperienze immersive di osservazione con visori VR a cura dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Trieste, incontri per bambini e docenti con il poeta Bruno Tognolini (Rime di Cielo il 16 ottobre), laboratori di luce stellare con Alberto Biasutti, gita all’osservatorio astronomico di Zuglio con la Fondazione Polse di Cougnes e laboratori di didattica esperienziale a cura del Collettivo L’Amalgama con riferimento all’opera di Gianni Rodari.
Del progetto Luci Celesti Radici Terrestri è capofila il Comune di Arta Terme; il progetto Stelutis Alpinis è del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trieste. Gli eventi scientifici sono a cura dall’Università degli Studi di Trieste e dall’Inaf; le performance teatrali e musicali sono realizzate dal Collettivo l’Amalgama; le visite guidate e le attività esperienziali sono seguite dalle associazioni locali, tra cui La Fondazione Polse di Cougnes di Zuglio, e dallo stesso Comune di Arta Terme.