La storia del prete emigrato a Roma.
Era il 1974 quando nacque Roma Sette, il giornale della diocesi della capitale che quest’anno festeggia i propri 45 anni. Una pubblicazione diventata ormai storica nel panorama cristiano romano e non solo, che deve molto alla Carnia: il suo fondatore, Monsignor Elio Venier, nacque infatti a Zuglio il 3 agosto 1916, nel pieno della Grande guerra, e rimarrà sempre legato alla propria terra.
Venne ordinato sacerdote il 3 febbraio 1940, diventando viceparroco alla parrocchia di Santa Maria Madre della Provvidenza a Donna Olimpia. Durante la Seconda guerra mondiale diede rifugio a parecchie famiglie di ebrei. Terminato il conflitto, nel 1948 divenne insegnante alla Pontificia università lateranense, per passare quindi all’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali in applicazione dei decreti del Concilio Vaticano II.
Nonostante fosse orami diventato romano, il suo spirito carico non morì mai, come testimonia un suo volume di poesie, “Dal cielo di Roma al verde della Carnia” edito nel 2000. Il terremoto del 1976 lo colpì come un pugnale, tanto che si precipitò di persona a vedere la sua terra devastata. Si impegnò fin da subito per creare un filo diretto tra Roma e i luoghi distrutti, per portare un aiuto a chi aveva perso tutto. “Roma porterà quassù quello che può. Importante che ci porti tanto cuore” scrisse in un suo editoriale.
Don Elio è spento il 19 giugno 2011, al termine di una esistenza tesa sempre ad aprire orizzonti nuovi, mai stanco di guardare al futuro. Prima di spirare, donò la sua biblioteca, formata da decine di migliaia di volumi, al centro culturale della Pieve di San Pietro in Carnia, a tre chilometri dal suo paese natale. Questo luogo oggi porta il suo nome e mantiene vivo il ricordo del prete-giornalista.
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