Tessitura Carnica, corsa contro il tempo per ripartire, si cercano i nuovi capannoni

Il capannone della Tessitura Carnica dopo l'incendio

L’incendio a Villa Santina il 22 luglio.

Tutto il sistema economico regionale si unisce in supporto della ripresa in tempi brevi dell’attività della Tessitura Carnica. Il riavvio della produzione dello storico stabilimento di Villa Santina, distrutto da un incendio lo scorso 22 luglio, è stato il tema al centro di una riunione che si è svolta a Tolmezzo nella sede del Consorzio Carnia Industrial Park, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive, del presidente e del direttore del Consorzio, della Camera di commercio di Udine, di Confartigianato e dei rappresentanti del sistema finanziario.

La Regione ha rinnovato la propria vicinanza e solidarietà, attivandosi per la costituzione di un tavolo di lavoro tra i rappresentanti delle principali categorie economiche regionali e della montagna in particolare, con l’obiettivo di assicurare in tempi rapidi la ripartenza della produzione.

L’azienda rappresenta una realtà importante della storia e della tradizione carnica che non va perduta. Il primo passo sarà quello di trovare una nuova sede produttiva, anche se provvisoria. Sul tavolo ci sono varie ipotesi: alcuni capannoni potrebbero essere disponibili all’interno dell’area industriale di Amaro, in alternativa, si cercano spazi privati in affitto a canone di solidarietà a Villa Santina.

Camera di commercio e Confartigianato si sono dette pronte a dare il proprio aiuto nel recupero di alcuni telai antichi. Il riavvio è comunque vincolato alla conclusione delle indagini in corso sull’incendio e alla definizione di alcuni aspetti tecnico-giuridici e assicurativi.

La Regione coordinerà la messa in rete delle iniziative dei vari soggetti coinvolti che potranno dare soluzione ad aspetti logistici, finanziari e occupazionali così che almeno una parte della produzione artigianale possa essere riavviata entro poche settimane.