Attività sportiva a rischio a Villa Santina.
“Ridateci lo sport”. È l’appello lanciato a Villa Santina dall’associazione Asd Spe20, in considerazione delle novità che riguardano la struttura.
“Dopo tre anni di sport a 360°, tra partite di calcetto del campionato collinare, gare regionali della Federazione ginnastica d’Italia, incontri internazionali di Judo, amichevoli di pallavolo con squadre interregionali, ginnastica dolce, prescistica, ritiri di squadre di basket ed eventi che hanno coinvolto centinaia di persone, il palazzetto di Villa Santina verrà dato in gestione esclusiva alla scuola – premette il sodalizio -. Questo comporterà che tutte le associazioni del territorio, che dal 2017 hanno contribuito a diffondere la cultura sportiva tra giovani e meno giovani, rendendo il Palazzetto fulcro non solo per lo sport, ma anche per altri grandi eventi, non avranno più lo spazio dove poter svolgere le proprie attività. Centinaia di atleti e le loro famiglie non potranno praticare sport per almeno tutta la stagione 2020/21. Il territorio perderà un importantissimo punto di riferimento quale il Palazzetto dello sport di Villa Santina, unica struttura sportiva in tutto l’alto Friuli omologata per lo svolgimento delle competizioni federali“.
Questo il tema dell’incontro richiesto dall’associazione sportiva Asd spe20 che dal 2017 ha gestito la struttura e che dal 30 giugno 2020, nonostante le accorate richieste avanzate da gennaio al Comune, di garantire una continuità nella gestione del palazzetto mediante un bando di concorso o una proroga, non è stata ascoltata. Ciò, nonostante le continue rassicurazioni da parte dell’attuale giunta, mai concretizzatesi e scadute in una continua procrastinazione. Così l’Asd, a pochi giorni dall’inizio delle attività con il calendario già stabilito, ha dovuto riconsegnare le chiavi della struttura senza una risposta concreta sul futuro e con l’intimazione da parte del Comune di pagare immediatamente l’affitto.
“Non una parola sull’operato dell’associazione in questi anni, che ha conciliato orari ed eventi di tutte le realtà sportive che avevano fatto richiesta di utilizzo del Palazzetto – spiega Elena Marra, responsabile della gestione del calendario delle attività -. Non un ringraziamento per aver messo a disposizione della scuola il materiale per la sanificazione e la pulizia degli spazi sempre utilizzati in condivisione con la medesima, ma di cui noi, grazie all’aiuto anche della signora Aurelia Badini, abbiamo provveduto a far trovare in ordine ogni giorno”.
“La scuola ha chiesto in gestione esclusiva l’utilizzo della struttura ed il Comune sta cercando di districarsi tra le esigenze burocratiche richieste dalle normative anti Covid” ha spiegato il vicesindaco Stefano Mecchia, unica autorità presente alla riunione, che evidentemente non è stata reputata di rilievo dal sindaco e da chi si occupa della parte burocratica della gestione delle strutture del Comune. “Non vedo dove sta il problema – è intervenuta la presidente dell’associazione Edelweiss di Villa Santina, Lorella Baron – la scuola utilizza la palestra nei suoi orari e le associazioni sportive negli altri, stando bene attenti a seguire le norme del protocollo sanitario“. Norme di un protocollo pensato ad hoc per l’attività ginnica, che da giugno l’Asd Spe20 mette in pratica ad ogni allenamento ed ha superato i controlli, oltre a essere stato approvato dal Comune stesso.
“Stiamo attendendo un protocollo per la sanificazione scolastica, quando per noi il protocollo già esiste ed è messo in pratica con sicurezza – dice esasperato il segretario dell’associazione Spe20, Michele Calligaro – se il Comune stesso lo ha approvato perché continuare a bloccare tutto?”. Presente alla riunione anche l’ex Sindaco di Villa Santina, Romano Polonia, che con decisione ha affermato che “il Comune deve farsi carico della responsabilità di prendere decisioni, anche difficili, fastidiose e che possono scontentare qualche impiegato comunale, ma che portano benessere ai cittadini”. In conclusione lo sport a Villa Santina si ferma e nel braccio di ferro tra burocrazia e diritti del cittadino, si auspica che almeno questa volta prevalga il secondo.