La situazione a Tolmezzo.
La crisi morde ancora. E nonostante qualche (timido) segnale di ripresa si affacci lentamente, le persone in difficoltà non mancano. Poco importano l’età, il sesso, l’estrazione sociale: il ventaglio dei bisognosi è ampio. E i Comuni devono mettere mano al portafoglio.
A Tolmezzo, ad esempio, un beneficio concreto è stato quello della “Una spesa in comune”. L’amministrazione ha stanziato 20.000 euro, offrendo al centinaio di aventi diritto (con Isee inferiore a 8.500 euro) dei buoni da utilizzare negli esercizi convenzionati fino al 31 ottobre. Ma non finisce qui. “Tra le altre iniziative – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali, Fabiola De Martino – mettiamo a disposizione 150 euro come bonus bebè, indipendentemente dal reddito”.
Tutt’altro che secondario anche il contingente messo in campo come contributo per rette assistenziali a favore di persone ricoverate in strutture socio/assistenziali e socio/sanitarie, pari a 50.000 euro. Se fare i conti con il bilancio e trovare risorse non sempre è facile, per coprire le esigenze di 140 persone o nuclei più bisognosi presenti a Tolmezzo, il Comune è attivo su più fronti. “Come filosofia – analizza De Martino – puntiamo a evitare contributi a pioggia, ma preferiamo legare i fondi a prospettive a lungo termine. Chi beneficia di queste esperienze lavorative di 4/6 mesi se si gioca bene le sue carte poi potrà essere assunto”.
Dall’altra parte, però, ci vuole volontà di rimettersi davvero in gioco: “Negli ultimi tre anni il numero di bisognosi non è aumentato – conclude l’assessore -, ma purtroppo c’è ancora uno zoccolo duro di persone che puntano a vivere di assistenzialismo e non fanno nulla per uscire da questa situazione. Il Comune non è un imprenditore, può mettere a disposizione delle possibilità, ma poi queste devono essere sfruttate”.