Il presidente Mattarella tra le affascinanti opere della mostra di Illegio

La visita del presidente Mattarella a Illegio.

Dopo la commemorazione dell’anniversario della Zona Libera della Carnia e dell’Alto Friuli ad Ampezzo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è spostato a Illegio per visitare la suggestiva mostra “Il Coraggio”, allestita nella Casa delle Esposizioni. Ad accoglierlo i rappresentanti del Comitato di San Floriano, il Prefetto di Udine Domenico Lione, il sindaco di Tolmezzo Roberto Vicentini e il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga.

Le opere presenti sono state illustrate dal curatore Don Alessio Geretti e ha partecipato alla cerimonia per il 20° anniversario dell’Opera culturale e spirituale di Illegio nel corso della quale sono intervenuti Lara Iob, Presidente dell’Associazione culturale “Comitato San Floriano”, Mons. Angelo Zanello, Fondatore del “Comitato San Floriano” e Don Alessio Geretti, Fondatore del “Comitato San Floriano” e curatore della Mostra.

La mostra Il Coraggio.

La mostra «Il Coraggio» è una meditazione d’arte su una virtù decisiva per la vita dei singoli e dei popoli. Una quarantina di capolavorinove provenienti da collezioni inaccessibili al pubblico –, selezionati per altissima qualità e dispiegati a tracciare un percorso, tra dipinti e sculture, che è un vero viaggio nella storia della bellezza dal Medioevo al Novecento.

Lasciano incantati i nomi degli artisti che la mostra consente di ammirare. Tra essi, emergono: Pietro Perugino – un meraviglioso San Sebastiano concesso da Galleria Borghese, figura di eleganza e serenità totale nel prendere di petto il suo destino –; Michelangelo Merisi detto Caravaggio – un’opera spettacolare, di grandi dimensioni e di potenza teatrale travolgente: la Presa di Cristo nell’Orto degli Ulivi, dipinta nel 1602 e finalmente resa disponibile all’ammirazione pubblica –; Louis Finson, grande continuatore della magia di Caravaggio – con la sua opera più famosa, Giuditta e Oloferne –; un gigantesco e teatrale dipinto di Mattia Preti, nel quale il cavalier calabrese s’è anche autoritratto mescolandosi tra i protagonisti del martirio di san Bartolomeo; Gian Lorenzo Bernini e il Guercino – con due dipinti mai visibili al pubblico –; e poi draghi e principesse del Quattrocento, miti raccontati dalla finezza di Agnolo Bronzino, intrepidi santi colti dal pennello di Marco Basaiti o Antoniazzo Romano, vicende avventurose tra storia risorgimentale e leggende romanzesche nei quadri di Gioacchino Toma e Plinio Nomellini, fino al coraggio esistenziale ed estetico – questo è il senso delle loro opere – in Vassilij Kandinskij e Arnaldo Pomodoro, sorpresa finale del XX secolo a chiudere il percorso.

I momenti della mostra sono connessi a diverse iconografie e situazioni esistenziali. L’attenzione si rivolge alle antiche figure del coraggio, guardando in primo luogo ai tre cicli narrativi fondamentali per la cultura occidentale, cioè la mitologia greca, la Sacra Scrittura e la letteratura agiografica. Un momento forte della mostra si concentra sul coraggio di Cristo. Poi il panorama si apre a modelli che hanno nutrito l’immaginario collettivo, insegnando il coraggio delle idee, della libertà di coscienza, della fede, della radicalità, della giustizia, che rifulge nelle vicende di alcuni eroi, anche di alcune figure storiche del Risorgimento Italiano o di personaggi della letteratura dell’Ottocento. Infine, la mostra offre l’occasione di meditare l’invito a sviluppare con coraggio uno sguardo nuovo, attraverso due geniali maestri del Novecento, i loro linguaggi di astrazione ed il loro messaggio sull’arte come esercizio di coraggio.

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