“Sono parte integrante della Carnia, ma anche aperto al confronto tutti”
Nel panorama musicale italiano, Luca Dorotea, in arte Doro Gjat, nato a Tolmezzo classe 1983, si distingue grazie a uno stile unico e particolare, cantando anche in friulano per raccontare la provincia e la sua identità. In questa intervista dichiara “Le mie radici risalgono all’hip hop ma penso di andare ben oltre i confini, non amo definire la mia musica con delle etichette, faccio semplicemente musica”.
Perché ha deciso di cantare anche in friulano? “La mia musica rappresenta le mie origini, le parti in friulano che amo inserire nelle mie canzoni sono un passo naturale e non forzato che le conferiscono un’identità particolare e poi preferisco associare alle mie melodie il friulano e l’inglese, dunque è una scelta stilistica. La lingua friulana è diventata un elemento caratterizzante della mia musica. La passata esperienza come cantante dei Carnicats e il percorso che sto sostenendo ora da solista, hanno alimentato la mia passione e mi hanno fatto crescere artisticamente”.
Ha contribuito, in qualche modo, a dare un maggior senso di appartenenza e di identità friulana al tuo pubblico. Cosa ne pensa al riguardo? “Sono contento perché mi sento parte integrante della Carnia e di questa Regione che voglio far conoscere a più persone possibili ma non voglio creare un campanilismo spinto per il quale essere legato alla propria terra significhi isolarsi dal resto. Il senso di appartenenza lo ritengo uno strumento essenziale per dialogare e comunicare con l’esterno, per raccontare la nostra cultura non dimenticando di essere cittadini del mondo. Credo fermamente che bisogna guardare al mondo con la consapevolezza di quello che siamo”.
Ha cantato allo scorso Concerto del Primo maggio 2017 a Roma. Che esperienza è stata? “Il riconoscimento arrivato dall’esterno con il Concerto del Primo Maggio mi ha permesso di essere riconosciuto di più anche qui quindi devo dire che è stato molto emozionante soprattutto quello che è successo dopo la manifestazione perché ha creato un grande impatto sulla comunità friulana. Mi auguro che il nuovo disco mi permetta di farmi conoscere meglio anche fuori dai confini regionali”.
Dopo il successo ottenuto con l’album “Vai Fradi” è ora di parlare del nuovo disco… “Nel mio nuovo disco continuerà a esserci qualche “iniezione” di friulano, non voglio farne a meno perché mi piace e mi caratterizza, assieme a qualche parte in inglese. Ora sto registrando con la mia band le nuove canzoni nello studio “Angel’s Wings” di Pantianicco, uno fra gli studi di registrazione migliori d’Europa. Questo è un momento in cui sto dando veramente tutto, mi sto dedicando totalmente ai miei progetti musicali e quindi siamo molto carichi e non vediamo l’ora di realizzare il disco. La band che mi accompagna dal vivo e scrive con me le canzoni é composta da eccellenti collaboratori: Elvis Fior alla batteria, Giacomo Santini al basso e alle percussioni, Marco Badini e Luca Moreale alle chitarre.