La proposta del consigliere regionale Massimo Mentil: turnover dei professionisti per salvare il punto nascita di Tolmezzo.
“Il punto nascita di Tolmezzo non può essere sacrificato nell’ottica di una rivoluzione troppe volte annunciata e di cui finora non abbiamo notizie certe e ufficiali. Certo, si comprende la necessità di garantire criteri di sicurezza adeguata e questo lo si potrebbe fare attraverso un turnover dei professionisti tra Tolmezzo e Udine”.
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd), commentando le notizie riguardo a un ridisegno dei punti nascita nel sistema sanitario regionale.
“Nell’intervento sui punti nascita vanno poste due riflessioni: dal punto di vista territoriale non è possibile che Tolmezzo non abbia un punto nascita, dal momento che ha l’ospedale di riferimento per il vasto territorio montano dove, più che altrove, il concetto di presidio ospedaliero è fondamentale. Da questo punto di vista – prosegue il consigliere dem – va garantito il punto nascita nonostante la casistica sotto la soglia di riferimento di 500 parti l’anno. Da un altro punto di vista è certo che va dato atto della garanzia della sicurezza clinica. Quindi il ragionamento da fare è su come ovviare a un limite dal punto di vista professionale, che riguarda il numero di parti. Ai professionisti va dunque garantito di mantenere una qualità professionale sempre alta attraverso una turnazione tra ospedali”, suggerisce Mentil.
“Turnover tra professionisti”.
“Se a Udine si fanno molti parti e ai professionisti di Tolmezzo si garantisce una collaborazione con l’ospedale di Udine, si potrà allora garantire un livello di professionalità e di sicurezza clinica. In questo modo la formazione dei professionisti viene mantenuta, magari incentivando delle rotazioni tra loro. L’auspicio è che chi governa la salute pubblica voglia sviluppare questi ragionamenti – conclude il consigliere – e cerchi di fare lo sforzo necessario per non privare l’intera comunità montana di un riferimento di salute importante”.