Il decalogo anti-Covid del Comune di Tolmezzo.
Mascherina, distanziamento, igiene delle mani, autoisolamento preventivo in caso di sintomi o contatto con positivi, uscite limitate allo stretto necessario, visite ridotte e in ossequio alle misure di prevenzione a persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare, rispetto assoluto dell’isolamento domiciliare in caso di positività.
È il “decalogo” con i principali comportamenti da seguire scrupolosamente per contenere la diffusione del Covid. Poche regole alle quali il sindaco Francesco Brollo e la vice con delega alla salute, Fabiola De Martino, richiamano la popolazione invocandone il massimo e rigoroso rispetto in un frangente molto delicato per la comunità locale. “Prima fondamentale misura è indossare sempre e correttamente la mascherina in particolare quando si parla con qualcuno: è proprio quello il momento di maggiore emissione di particelle potenzialmente contagiose” spiega De Martino che evidenzia, inoltre, l’importanza di mantenere le distanze di sicurezza e disinfettare spesso mani e oggetti di uso frequente (telefonino, chiavi, maniglie,…).
“Raccomandiamo, inoltre, di uscire di casa solo per lavoro, studio o necessità – precisa -; devono restare il più possibile a casa, invece, gli anziani e le persone con patologie: se qualcuno non fosse in grado di provvedere autonomamente o con la rete familiare/sociale per la spesa o i farmaci può segnalare la propria situazione all’amministrazione comunale”. Vanno evitate le visite e i pranzi (ovvero i momenti più a rischio vista la mancanza di barriere) con parenti, nonni e, in generale, con persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare: resta ferma l’indicazione, in queste occasioni, a indossare la mascherina.
“In caso di contatti diretti e prolungati con un positivo accertato è necessario mettersi subito in quarantena volontaria (durata di 10 giorni dal giorno di contatto), sentire il medico di base e seguire le sue indicazioni – raccomanda la vicesindaco –. Stessa procedura in caso di sintomatologie sospette: confronto con il curante ed evitare l’accesso al pronto soccorso dove invitiamo a recarsi solo per motivi di assoluta emergenza e necessità, essendo punto ad alto potenziale di rischio”.
Massimo rigore, poi, per l’isolamento domiciliare se il tampone è positivo: vige un divieto di circolazione, anche per gli asintomatici e infrangerlo costituisce reato segnalato alla Procura della Repubblica. “Le persone positive isolate che non possono contare su una rete di supporto per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità possono contattare l’amministrazione comunale per segnalare il proprio bisogno”, conclude De Martino.