L’incidente in cui è morta Marika Patatti.
Tre anni di reclusione e la revoca della patente: questa la sentenza emessa martedì 29 ottobre 2019 dal giudice del Tribunale di Udine, Carla Silva, a carico del camionista polacco di 28 anni, responsabile del tragico tamponamento a catena costato la vita, il 6 febbraio 2018, all’appena trentatreenne Marika Patatti, di Tolmezzo, e il ferimento grave di altre due persone.
Accolte integralmente le richieste formulate dal Pubblico Ministero titolare del procedimento penale in questione, Marco Panzeri. Se il verdetto verrà confermato anche nell’eventuale appello, il ventottenne, che non ha mai partecipato alle varie udienze, dovrà scontare la pena in carcere.
Il drammatico incidente era successo poco prima delle 15 sull’Autostrada A23, in corrispondenza del territorio comunale di Santa Maria La Longa, in direzione Udine-Palmanova. Marika, impiegata al supermercato Lidl del suo paese, dov’era conosciutissima e ben voluta da tutti, stava rientrando da un corso di formazione professionale che doveva frequentare in virtù di una promozione ottenuta al lavoro, e viaggiava come passeggera sul sedile posteriore di un’auto condotta da un collega.
A causa di un cantiere stradale in quel tratto si era formata una colonna di veicoli, ma nonostante fossero segnalati con debito preavviso, con segnali luminosi e cartelli e pannelli stradali, sia la coda sia i lavori in corso, l’autotrasportatore è piombato sui mezzi fermi.
Per Marika Patatti non c’è stato nulla da fare, è deceduta sul colpo. Il camionista, indagato fin da subito dalla Procura di Udine per i reati di omicidio stradale e lesioni colpose stradali gravissime, al termine delle indagini preliminari è stato rinviato a giudizio. Per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia, i familiari della vittima, attraverso il consulente personale e responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si sono affidati a Studio3A-Valore, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni.