L’Albergo Diffuso di Tolmezzo.
Leonardo Rinoldo è stato confermato presidente dell’Albergo Diffuso di Tolmezzo. Questo l’esito della recente assemblea del Cda dell’organismo. Conferma anche per la carica di vicepresidente a Silvano Rovedo.
Durante il vertice, l’assessore alle Frazioni di Tolmezzo, Michele Mizzaro, ha comunicato la sostituzione del rappresentante all’interno del Cda. Rinoldo, con rammarico, ha salutato Giuseppe Cuder che, grazie alla sua preparazione in campo turistico ha sostenuto, in questi anni, il processo di sviluppo e crescita della Cooperativa. In sua sostituzione è stato nominato, dall’amministrazione comunale, il consigliere di maggioranza Anna Del Fabbro.
Il riconfermato presidente tira le somme dei primi sei anni di attività, evidenziando che i bilanci hanno sempre chiuso in attivo, creando utili ai soci e con ricadute favorevoli sul territorio. Queste ultime si sono concretizzate con il lavoro creato, utilizzando manodopera locale, per le attività commerciali in loco e per la promozione della Carnia nel mondo.
Nel presentare il bilancio 2019, Rinoldo evidenzia il continuo e graduale aumento delle presenze, arrivate al numero di 3.570 con un più circa 20% rispetto al 2018, cosi pure il totale dei ricavi pari a 106.084,11 (+17%). Anche nell’esercizio finanziario passato l’Albergo Diffuso ha creato un volano per l’economia locale lasciando sul territorio circa 100.000 per tasse locali e personale dipendente, circa 35.000 euro, per gli studi di settore, lavanderie, sicurezza e altro. “Il 2020 – aggiunge Rinoldo – è partito con buoni auspici. Il lockdown ha però compromesso il primo semestre d’attività. Le prenotazioni per luglio ed agosto sono però buone: tanti turisti apprezzano la prospettiva di una vacanza al di fuori dei normali canali turistici, evitando sovraffollamenti pericolosi e previlegiando la tranquillità della montagna”.
Il presidente, pensando ai prossimi tre anni di mandato, auspica un maggior coinvolgimento dell’Amministrazione sia comunale sia regionale, per dare una prospettiva futura alla concezione dell’Albergo Diffuso: “Deve essere creata una maggior sinergia tra l’impegno dei privati e le istituzioni pubbliche – argomenta – perché tale istituzione non è solo una attività economica ma, e specialmente per i piccoli comuni della Carnia, un embrione di sviluppo per molte altre piccole realtà sociali e imprenditoriali. Solo le economie su larga scala salveranno i 20 Alberghi Diffusi esistenti in regione da una lunga e lenta agonia che porta allo scioglimento delle cooperative stesse. Singolarmente non ce la possiamo fare, la Regione deve incentivare l’unificazione dei servizi comuni: un portale unico per la promozione, personale specializzato, tenuta della contabilità, pulizie. Nell’agosto 2017 abbiamo anche provato a creare massa critica fondando l’associazione degli Alberghi Diffusi per aver una maggior rappresentanza a livello regionale, ma ahimè – conclude – anche quel tentativo è naufragato”.