A tanto ammonta il bando sicurezza per il territorio della Carnia
Via al bando per implementare la sicurezza nel territorio della Comunità di montagna della Carnia.
I fondi, per complessivi 255 mila euro, servirà a sostegno dell’acquisto ed installazione, potenziamento, ampliamento e attivazione di sistemi di sicurezza nelle case, nelle parti comuni dei condomini, negli edifici che ospitano attività produttive e nei luoghi religiosi e di culto nei comuni di Amaro, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Lauco, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo, Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Ligosullo, Verzegnis, Villa Santina.
Numerosi gli interventi finanziati dal bando per migliorare le condizioni di sicurezza sul territorio contro furti e rapine, come ad esempio telecamere collegate con centri di vigilanza privati, impianti di video-citofonia, apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline, sistemi di allarme antintrusione, rilevatori di effrazione sui serramenti, acquisto e posa in opera di porte e persiane blindate o rinforzate, saracinesche e tapparelle metalliche con bloccaggi, porte e finestre con vetri antisfondamento, grate e inferriate su porte o finestre, serrature antieffrazione e spioncini. Si può fare richiesta di contributo per tutti gli interventi realizzati e pagati da 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2023. Entro il prossimo 31 marzo, inoltre, devono essere presentate le relative domande.
Ammontano a 100 mila euro le risorse disponibili per gli interventi su abitazioni private e condomini; gli interventi ammessi a contributo vanno da una spesa minima di 1.500 euro a un massima di 4.000 euro e l’importo massimo erogabile è pari all’80 per cento della spesa ammessa.
Altri 100 mila sono destinati a fabbricati di attività professionali, produttive, commerciali o industriali, con spesa minima di 1.500 euro e massima di 6.000; il contributo massimo erogabile sarà pari al 90 per cento della spesa ammessa.
Per tutelare gli immobili religiosi, di culto e di ministero pastorale ed i relativi beni di rilevante interesse artistico-culturale da possibili furti, danneggiamenti e atti vandalici sono state messi a disposizione 54.975 euro, con una spesa minima per l’intervento di 1.500 euro fino ad un massimo di 7.000; l’importo massimo erogabile è pari al 100 per cento della spesa ammessa.