La valanga caduta sulla pista di Ravascletto.
Nessun sepolto a Ravascletto, completate le verifiche da parte dei soccorritori. Da oggi pomeriggio sono stati una quarantina i tecnici del Soccorso Alpino, per lo più dalla stazione di Forni Avoltri, ma anche con aiuti da Sappada, Valcellina e Forni di Sopra, che hanno lavorato fino alle 17 alla bonifica della valanga caduta sulla pista da sci di Ravascletto.
Alle operazioni hanno preso parte attivamente anche i soccorritori della Guardia di Finanza e dei vigili del fuoco. I tecnici hanno raggiunto l’ammasso nevoso in parte con la funivia in parte con le pelli di foca e gli sci ai piedi, lavorando prima con sondaggi vista-udito e sondaggi nelle aree primarie, poi con ricerca ARTVA e RECCO e infine con le Unità Cinofile, quattro in tutto, tutte del Soccorso Alpino. I soccorritori hanno contattato anche i proprietari delle vetture parcheggiate nel piazzale a valle della pista, e i club sportivi della zona e non sono stati segnalati dispersi.
Il fronte della valanga è largo un’ottantina di metri e con un piano di scorrimento di circa trecento: si è staccato circa cinquanta metri sotto l’imbocco del cosiddetto “gjalinar”, dove non sono state individuate tracce di ingresso. Si è dunque trattato probabilmente di un distacco spontaneo causato dal peso della neve molto umida.