Riaperta la regionale 465 tra Fvg e Veneto, interrotta dalla frana a Prato Carnico

L'assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi alla riapertura della Sr 465, bloccata da agosto a causa di una frana composta da detriti del ghiaione del Rio Bianco che impediva il transito verso Pradibosco, Pian di Casa, Sauris e il Cadore.

Dopo i lavori è stato installato anche un sistema di sensori per monitorare il versante franoso

E’ stata ufficialmente riaperta, questa mattina, la strada regionale 465 della forcella Lavardet, importante arteria di collegamento tra Fvg e Veneto interrotta, da inizio agosto, a seguito di una frana composta da detriti del ghiaione del Rio Bianco, in comune di Prato Carnico, che impediva il transito verso Pradibosco, Pian di Casa, Sauris e il Cadore.

“Grazie al lavoro congiunto della Protezione civile, della Direzione infrastrutture e di Fvg Strade oggi riapriamo completamente e nei tempi previsti la regionale 465″, ha commentato l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi.

Versante monitorato grazie a un sistema di sensori

“Come stabilito, la Protezione civile regionale ha garantito la messa in sicurezza del versante franoso attraverso un sistema di sensori che ne consente il monitoraggio da remoto“, ha sottolineato Riccardi. “Qualora il versante franoso dovesse muoversi, cosa che auspichiamo non avvenga grazie agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico attuati, la rete di monitoraggio, per la quale sono stati investiti 205mila euro, farebbe scattare immediatamente il rosso ai semafori posizionati lungo la strada e allerterebbe la centrale operativa della Protezione civile regionale di Palmanova e Fvg Strade”.

Intervento a tempo record

“L’ottimo lavoro realizzato da Fvg Strade, su indicazione della Regione e, dall’altro, i sensori posizionati della Protezione civile, hanno consentito di riaprire la viabilità in tempi record“, ha commentato l’assessore alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante. “La grande quantità di detriti scivolata a valle ad agosto ha compromesso la piattaforma stradale e le barriere di protezione e di conseguenza l’agibilità della strada. Si è trattato di un intervento complesso ma attraverso di esso garantiamo la sicurezza di un asse viario fondamentale per la vita quotidiana delle persone che abitano nelle nostre valli e per il collegamento con il vicino Veneto”.