Ipotesi di riapertura della strada regionale 465, dopo la frana in Val Pesarina

Sopralluogo degli assessori Amirante e Riccardi a Prato Carnico: “Necessario verificare le condizioni di sicurezza”

Gli assessori regionali Riccardo Riccardi e Cristina Amirante hanno fatto il punto, a Prato Carnico, sulla riapertura della strada regionale 465, interrotta in località Rio Bianco, in alta Val Pesarina, dopo la frana del 7 agosto. Le intense piogge hanno causato la colata detritica del ghiaione di Rio Bianco. Al momento non è transitabile in ambedue i sensi di marcia la strada nel tratto a nord di Pesariis verso Pradibosco-Pian di Casa, Sauris, Cadore.

“Pur con qualche disagio, le condizioni di raggiungibilità di tutti i punti della valle sono garantiti”, ha ricordato Riccardi. “Per questo, la riapertura della strada deve avvenire in funzione della sicurezza: una volta ripristinato l’alveo e terminata la valutazione geologica, bisogna capire se vi siano le definitive condizioni di sicurezza o se occorrano nuovi interventi e soprattutto se, per una prima transitabilità, vi sia la necessità di un monitoraggio da remoto che consenta di intervenire preventivamente con chiusure e riaperture temporanee che garantiscano la sicurezza, come accaduto per altre recenti frane in regione. Successivamente sarà opportuno procedere con interventi di medio-lungo periodo che prevedano il ripristino del versante e la messa in sicurezza permanente della strada”.

L’incontro in Comune a Prato Carnico

All’incontro nel Comune di Prato Carnico erano presenti, oltre al sindaco Erica Gonano, anche i vertici della Protezione civile regionale e di Fvg Strade.

“L’ipotesi – ha sottolineato l’assessore Amirante nel corso del sopralluogo nel punto in cui la frana ha provocato i maggiori danni – è quella di ultimare, nel giro di un paio di settimane, i lavori per consentire le condizioni di percorribilità della strada attraverso un sistema di monitoraggio con sensori e telecamere in modo che sia garantita la sicurezza“.

“Un sistema che, anche attraverso impianti semaforici oltre a videocamere e sensori, stiamo utilizzando già in altre situazioni simili in regione e che consente di assicurare un transito in sicurezza poiché prevede la chiusura, specie in caso di allerta meteo, e poi nuovamente la riapertura della tratta. Questa è l’unica condizione per poter riaprire la strada, evitando i disagi che la valle sta attraversando in seguito all’ultimo evento legato al maltempo”, ha detto Amirante.

I prossimi interventi in programma

“I lavori – ha aggiunto l’assessore alle Infrastrutture – proseguono per rimuovere la grande quantità di detriti del ghiaione in cui si è verificata la frana e per fare in modo che eventuali altri fenomeni franosi passino al di sotto della strada senza interessare la carreggiata. Nel medio lungo periodo è necessario immaginare un sistema di protezione definitivo, tra la strada e il versante del ghiaione, con delle barriere che possano arginare gli eventuali futuri movimenti franosi”.

“In una seconda fase – ha evidenziato l’assessore Riccardi – si procederà con il ripristino e la messa in sicurezza del versante dove si è verificato il fenomeno franoso. Ma bisogna tenere presente che abbiamo a che fare con fenomeni nuovi, dovuti a un cambiamento climatico che ci mette di fronte a eventi sempre più frequenti e impattanti. Rispetto a questo, la Regione continua a investire: se non avessimo stanziato ingenti risorse negli ultimi anni, i risultati sarebbero completamente diversi. Riguardo all’ultima emergenza, cercheremo di capire se questa situazione di criticità possa rientrare negli stanziamenti dell’assestamento di bilancio autunnale dopo aver garantito una riapertura monitorata nel breve termine”.