A Paularo sarà realizzata una centrale a biomassa per il teleriscaldamento.
Un impianto fotovoltaico per alimentare l’illuminazione pubblica e una centrale a biomassa per creare una rete di teleriscaldamento, recuperando il legno di scarto e chiudendo la filiera in valle: così Paularo punta sul risparmio energetico attraverso le energie rinnovabili
“Ad inizio mandato – spiega il sindaco Marco Clama -, era uno degli obiettivi principali. Ora, a distanza di un anno e mezzo, abbiamo già ricevuto i fondi ed iniziato la progettazione per la realizzazione di due importanti impianti da circa 1,2 milioni di euro che forniranno energia pulita”.
Per il fotovoltaico si prevede un investimento di 500 mila euro mentre per la centrale altri 700 mila euro che serviranno a creare un sistema di teleriscaldamento che coinvolgerà anche i privati. “Il comune di Paularo è uno dei comuni con il patrimonio forestale più ampio e produttivo della Regione ed è per questo motivo che l’amministrazione comunale vuole, assieme alle imprese locali, chiudere la filiera del legno in vallata – continua il primo cittadino -. Ad oggi, siamo tra gli enti regionali che utilizzano più metri cubi all’anno grazie alla multispecificità del nostro patrimonio forestale, alla sua resilienza e alla viabilità forestale realizzata ma anche grazie a quanto i nostri avi ci hanno tramandato”.
Da queste premesse nasce il progetto della prima centrale a biomassa della Val d’Incarojo: si tratta di un impianto che si differenzia dalle classiche centrali realizzate negli ultimi decenni in quanto, soprattutto, a dimensioni. “La scelta di realizzare piccole caldaie modulabili deriva dalla volontà di non sprecare il materiale di scarto delle utilizzazioni e di dover alimentare quanto necessario a seconda delle esigenze dei consumatori”.
La centrale, inizialmente, servirà le scuole e gli edifici pubblici in generale ma nel medio – lungo termine sarà individuata la formula gestionale che permetterà anche ai privati l’allacciamento. “Questo progetto – conclude Clama -, reso possibile grazie ai contributi concessi dalla Regione su segnalazione del vicepresidente del consiglio Mazzolini, sarà completato, indicativamente, entro fine 2025“.