Una fattoria didattica a Paularo nel ricordo di Daniele Del Negro.
Stelutis Alpinis era una realtà molto importante e radicata sul territorio, un’azienda agricola condotta da Daniele Del Negro che ha saputo avviare un’attività a Paularo recuperando terreni incolti, immobili e lavorando per lo sviluppo della Val d’Incarojo. Due anni fa, Daniele Del Negro è tragicamente scomparso in un incidente stradale sulla strada che da Paularo porta in Austria attraverso il Passo Meledis.
“Daniele—spiega il sindaco di Paularo Marco Clama – ha lasciato in noi un ricordo fantastico grazie alla sua allegria e al fantastico lavoro che in pochi anni ha svolto per il territorio di Paularo e per l’intera comunità. È stato lungimirante e, grazie al suo amore e attaccamento per la propria terra, ha deciso di abbandonare il lavoro come dipendente presso un’azienda edile per coltivare la terra e allevare i propri animali”.
Oltre all’amore per la propria valle, ha avuto la capacità e la caparbietà di partire da zero e, un po’ alla volta, dar vita a un’azienda agricola con l’allevamento prevalentemente di caprini e una costante produzione di prodotti caseari di alta qualità e a chilometro zero. Il formaggio, ‘Ciuciùt di Tiee’, e gli altri prodotti hanno riscosso in pochissimo tempo grande successo ed erano venduti sia nei negozi locali che direttamente dall’azienda.
“I sacrifici sono stati molti – continua il primo cittadino -, ma il risultato finale è stato un toccasana per il nostro territorio: la riqualificazione delle aree circostanti i centri abitati, la ristrutturazione di alcuni stabili e della sede aziendale e il mantenimento di molti ettari di superfici prative che, negli anni, si sarebbero sicuramente rimboschite”.
“Per noi – continua -, è un esempio da trasmettere alle giovani generazioni, a dimostrazione che in montagna ci si può realizzare sfruttando le risorse del nostro territorio e non accontentarsi di un posto di lavoro in città o nell’industria di massa. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a un progressivo abbandono della zootecnia e dell’agricoltura in generale, con il massiccio spostamento dei giovani verso occupazioni in fabbriche e aziende di altro tipo, causando una grave perdita di manualità e il rischio di dimenticare i mestieri tipici delle terre alte. Daniele ci ha mostrato che è possibile invertire la tendenza e vivere a Paularo, lavorare a Paularo, ma soprattutto far crescere la Val d’Incarojo”.
Ed ecco l’idea per il progetto: “Abbiamo redatto – spiega Clama -, un progetto di rivalorizzazione della sede aziendale per la realizzazione di una fattoria didattica, sostenuto dalla Regione con un contributo di 300.000€ e dalla famiglia che ci ha concesso l’immobile in comodato d’uso gratuito per poter sviluppare il progetto. Una volta conclusi i lavori, saranno dati in gestione l’immobile e le pertinenze per dar seguito a quanto avviato da Daniele“.
“Noi, come amministrazione comunale, non potevamo permettere che tutto lo sforzo di Daniele venisse dimenticato nel tempo e ci siamo messi subito all’opera con la famiglia e con la Regione. I ringraziamenti alla moglie Claudia sono doverosi, in quanto senza il suo supporto e quello di tutta la famiglia non avremmo ottenuto questo importantissimo risultato. Gli assessori Adami e Screm hanno lavorato sin dai primi mesi a questo progetto che, ovviamente, senza i fondi e il supporto stanziati dalla Regione non avremmo potuto realizzare; è stato, quindi, un lavoro di squadra” conclude il sindaco.
Nell’iniziativa ha creduto anche la Regione “che – spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini -, ha sin da subito apprezzato la bontà del progetto. Personalmente, posso dire di aver conosciuto Daniele nelle varie visite che ho fatto a Paularo negli ultimi anni. Ho avuto la possibilità di apprezzare personalmente il lavoro da lui svolto e di assaggiare i suoi prodotti; quando mi raccontava la sua storia lo faceva con orgoglio e dai suoi occhi si capiva sin da subito l’attaccamento che aveva per Paularo, e i fatti lo hanno dimostrato”.