La casa di riposo di Paluzza è Covid free.
La “Matteo Brunetti” è Covid free. Buone notizie dalla casa di riposo di Paluzza, uno dei focolai – in Carnia e non soltanto – dell’emergenza coronavirus in Friuli. Qui, si sono registrati 16 decessi accertati per il Covid-19 in questi mesi.
Ieri, comunicano dalla struttura, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asufc ha effettuato 120 tamponi complessivi presso la residenza. Rispetto a quelli programmati non sono stati interessati gli ospiti guariti, considerato che sono già stati sottoposti ad almeno due tamponi in uscita. Di questi 95 hanno riguardato il personale che opera in struttura: tutti sono risultati negativi. Altrettanto negativi sono risultati i tamponi effettuati su 25 ospiti.
“Accogliamo, quindi, con grande sollievo questi esiti che possono permetterci di affermare che la fase emergenziale dal punto di vista sanitario è conclusa – evidenziano il direttore Alessandro Santoianni e la presidente Stefania Tassotti -. Da oggi iniziano anche i rientri degli anziani attualmente presenti a Palmanova, dove permangono solo due casi di positività accertata ed alcuni casi, pur negativi, sono tuttora sotto osservazione. Tra questa e la prossima settimana faranno rientro oltre una dozzina di nostri residenti”.
La struttura è stata completata bonificata. Pur attraverso una procedura sperimentale, gli ambienti sono stati sottoposti attraverso un laboratorio accreditato ad una analisi della presenza del virus sars-cov-2 che è risultato assente sugli oltre 30 campioni prelevati. Attualmente, risulta non occupato il secondo piano della residenza. Per consentire la ripresa delle attività anche in questa area, tuttavia, l’Asp Matteo Brunetti non potrà che attendere il rientro di tutti i propri operatori di assistenza che a oggi, in gran parte, pur avendo concluso il periodo di quarantena ed essendo clinicamente guariti hanno prolungato il periodo di infortunio e, per la maggior parte, supereranno i 60 giorni di assenza consecutivi.
“Comprendiamo, pertanto, la fatica e le difficoltà affrontate dai dipendenti rimasti in forza che hanno dovuto sostenere la complessità di una situazione cui la Direzione attraverso anche l’attivazione di contratti di somministrazione di lavoro e a tempo determinato ha inteso sopperire, nella comprensibile difficoltà di reperimento di risorse specializzate e disponibili a intervenire prontamente, oltre ad aver rimodulato organizzazione e articolazione dei servizi stessi” concludono Santoianni e Tassotti. Per la Carnia, oggi, una bella notizia.