Il 31 dicembre si rinnova il lancio das cidulas
In Carnia si rinnova la tradizione del “Tîr das cidulas“, antico rito propiziatorio legato al fuoco.
Di origine probabilmente celtica, la tradizione consiste nel lanciare delle rondelle di legno infuocate: ad occuparsene sono i cidulârs (un tempo erano i coscritti) e che accendono il fuoco sui rilievi fuori dal paese, da dove, dopo l’imbrunire, lanciano le rotelle. Secondo gli usi, ad ogni lancio si accompagna una filastrocca (raganizza) benaugurante o umoristica nei riguardi di una coppia reale o inventata, o la rivelazione di un amore altrui tenuto fino a quel momento nascosto.
Il lancio delle rondelle con le loro scie luminose crea un effetto veramente magico, degno delle notti considerate simboliche, e crea un’atmosfera che riporta indietro nel tempo, quando il ciclo della vita era strettamente legato a quello delle stagioni. Esistono diverse varianti del rito e i paesi della Carnia seguono differenti calendari, secondo i periodi che un tempo erano importanti per l’agricoltura. Di solito il lancio viene fatto nel periodo del solstizio d’inverno.
Ma dove si può ammirare l’evocativo spettacolo del fuoco? Per Capodanno, la tradizione si rinnova ad Ovaro, dove è prevista per le 19 di domani, sabato 31 dicembre (appuntamento nel cortile delle scuole medie), ma anche a Povolaro, dove si ritroveranno vicino alla chiesa, sempre domani ma alle 16.30, i ragazzi delle frazioni di Povolaro e di Maranzanis. Un bel modo per inaugurare il nuovo anno, con un cielo illuminato dalla traccia infuocata das cidulas per un messaggio di buon auspicio.