La riabilitazione dei fusilâts di Cercivento.
C’erano voluti cent’anni perché la riabilitazione storica e morale dei fusilâts di Cercivento arrivasse in discussione al Parlamento. Il ddl era finalmente approdato in Commissione Giustizia, ma ora si rischia di riportare indietro le lancette dell’orologio, con l’ipotesi di un nuovo testo, di una discussione da ricominciare e di un consenso da ricostruire.
Per riportare l’attenzione sui quattro alpini friulani, fucilati il primo luglio 1916 in quanto colpevoli di non aver eseguito un’azione suicida, ora anche i consiglieri regionali Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, assieme al collega Luca Boschetti, già sindaco di Cercivento, hanno aderito alla staffetta del digiuno promossa dalla Società della ragione.
Il timore di un azzeramento dell’iter parlamentare per una legge che restituisca giustizia ai fusilâts nasce dalla recente notizia che l’esame del ddl andrà in comitato ristretto su proposta della presidente della commissione Difesa Roberta Pinotti. Era stata lei, solo pochi giorni fa, ad impegnarsi, anche in risposta all’appello del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, ad arrivare a una formulazione rapida e condivisa della legge. Ma il passaggio in comitato ristretto rischia di allungare i tempi perché potrebbero cambiare nuovamente tutte le carte in tavola. E si ripartirebbe da zero. Se ciò accadesse si sarebbe perduto il conto con la storia, forse in modo irrimediabile.
Il digiuno è il segno che la campagna per il diritto all’onore dei fucilati punta a una rapida soluzione e assume le forme adeguate a un momento cruciale. L’iniziativa è stata intrapresa da Franco Corleone, l’ex parlamentare milanese, carnico da parte di madre, da sempre in prima linea sulla questione, per sostenere l’iter della legge sulla riabilitazione dei fucilati e di tutte le altre vittime condannate a morte su sentenza dei tribunali militari durante la Prima Guerra Mondiale, abbandonate all’oblio.
In Friuli Venezia Giulia le istituzioni a tutti i livelli hanno ripetutamente richiesto al Parlamento un passo riparativo; donne e uomini della cultura e della politica hanno affermato con toni accorati le ragioni di umanità e giustizia; sono stati prodotti documenti, saggi, libri, spettacoli teatrali e documentari; si sono svolti incontri e dibattiti in ogni luogo, sempre all’insegna dell’unità di intenti.