Delle cartoline sonore per raccontare Forni di sotto.
“L’Altra Montagna. Le Dolomiti del silenzio” sbarca anche a Forni di Sotto nel pomeriggio di sabato 7 maggio, dopo la tappa di Claut della scorsa settimana. L’appuntamento, ospitato nella Sala Consiliare del Comune, sarà l’occasione per svelare al pubblico le cartoline sonore e l’installazione in legno realizzate per il progetto.
Le dieci cartoline sonore sono nate a partire dai luoghi e dai racconti che gli abitanti hanno condiviso durante il corso della terza edizione dell’iniziativa. La novità sta proprio nel coinvolgimento attivo degli abitanti di Claut e Forni di Sotto, chiamati a scegliere in prima persona quali aspetti della propria terra mettere in luce, proponendo quindi un prodotto di comunicazione nuovo e in linea con un turismo sostenibile, integrato e rispettoso del contesto ambientale, sociale e culturale.
“L’Altra Montagna” nasce dall’Accordo tra Università di Udine e Regione Friuli Venezia Giulia (Servizio biodiversità) nell’ambito delle attività della Fondazione Dolomiti Unesco. È un progetto ideato e realizzato dall’Associazione Isoipse – Impresa Sociale ed è stato insignito del primo premio Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards 2022 quale vincitore nella categoria “Turismo Sostenibile di montagna”. Dalla collaborazione con il gruppo PAN, all’interno di “Oltreilprogetto” finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, è nata l’idea di sperimentare il linguaggio audio che mostra i due paesi attraverso delle cartoline sonore: immagini associate a composizioni audio che presentano i luoghi e i vissuti delle due comunità.
“L’attività della Regione nell’ambito della Fondazione Dolomiti Unesco, con la preziosa collaborazione dell’Università di Udine, è volta a coinvolgere le comunità locali nella gestione del Patrimonio mondiale attraverso forme inedite di valorizzazione e messa in rete di esperienze di tutta l’area dolomitica – ha spiegato il coordinatore del Servizio Biodiversità regionale, Pierpaolo Zanchetta – . Siamo intenzionati ad esportare questo progetto nato in Friuli per creare uno scambio con chi vive e lavora nelle varie vallate delle Dolomiti”.
Un’iniziativa che, secondo il professor Andrea Guaran dell’Università di Udine, “è riuscita a far incontrare le esigenze della ricerca con i saperi e i desideri delle comunità. I risultati ottenuti vanno ben oltre i prodotti di comunicazione realizzati e vedono in primo piano la capacità degli abitanti di raccontarsi e di raccontare i loro luoghi in maniera autentica”. Al progetto hanno collaborato anche le rispettive Amministrazioni comunali, grazie alle quali è stato possibile realizzare due installazioni lignee che si propongono come spazio di interazione permettendo diverse letture e utilizzi da parte di turisti, abitanti e bambini.