Il Sottosegretario scrive a Legnolandia di Forni di Sopra.
“Siete un’azienda che ha saputo rinnovarsi negli anni, puntando soprattutto nell’investimento in nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente. Un percorso importante di vera transizione ecologica, ed oggi aderendo al Programma nazionale per la Valutazione dell’Impronta Ambientale, vi affermate come esempio per tutte le aziende del settore”.
È quanto ha scritto Vannia Gava, Sottosegretario alla Transizione Ecologica, in un messaggio indirizzato al presidente di Legnolandia Srl, Marino De Santa, per congratularsi per il percorso intrapreso dall’azienda di Forni di Sopra (Udine) attraverso la recente sottoscrizione dell’accordo volontario con il Ministero della Transizione Ecologica (il primo di questo genere firmato in Italia con il nuovo Dicastero), che impegna Legnolandia a calcolare la propria impronta di carbonio, a ridurre le eventuali residue emissioni in atmosfera, compensarle per raggiungere la condizione di Carbon Neutral entro il 2025. “In attesa di farlo di persona – ha scritto ancora Gava – da Sottosegretario e da friulana mi congratulo per questa iniziativa”.
L’impronta carbonica.
Legnolandia Srl, una delle aziende leader a livello italiano nel settore delle costruzioni in bioedilizia, di articoli per arredo urbano e giochi per parchi, con l’accordo volontario, che avrà la durata di due anni e potrà essere rinnovato, si impegna a calcolare l’impronta di carbonio (carbon footprint) di case in Bioedilizia, attrezzature per aree verdi ed arredo urbano, individuando ed adottando scelte gestionali ed impianti tecnologici, volti a ridurre quella stessa impronta, con risultati positivi nel breve e medio periodo in termini di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni.
“Abbiamo fortemente voluto raggiungere l’accordo volontario al Programma nazionale per la Valutazione dell’Impronta Ambientale – commenta De Santa – e siamo onorati di ricevere questo messaggio dall’onorevole Vannia Gava, che riconosce e apprezza il percorso da noi intrapreso e portato avanti negli anni con una precisa politica ambientale, nella consapevolezza – aggiunge – che i consumatori finali sono e saranno sempre più sensibili al valore ambientale delle proprie scelte e che questo valore viene percepito in misura crescente come un fattore di competitività”.