Mario Del Fabbro aveva combattuto anche come partigiano
E’ venuto a mancare a 93 anni ieri, 21 giugno 2022, Mario Del Fabbro uno degli ultimi internati della seconda guerra mondiale in regione.
Nato nel 1928 a Forni Avoltri, a 17 anni aderì alle brigate partigiane della Osoppo Friuli, nel battaglione “Carnia“, e dopo la cattura da parte dei nazisti venne deportato nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen. Nel 1945 venne liberato dopo mesi di prigionia e tornò nella sua amata Carnia pronto a ricostruire la sua vita. Da sempre falegname, a fine conflitto decise di emigrare in Svizzera dove vi rimase per 10 anni, per poi tornare nella Val Degano per continuare il suo mestiere. Svolse appassionatamente quel lavoro fino all’infortunio alla mano che lo costrinse ad interromperlo.
A 60 anni rimase vedovo dopo aver superato due tragiche perdite, quella del fratello Don Giovanni Battista, detto Pre’ Tite, e del figlio Claudio carabiniere di Tolmezzo.
La sua memoria resistenziale
Non amava parlare di quel periodo buio, ma lo faceva volentieri in particolari circostanze, come testimonianza per studiosi o tesisti. Da sempre impegnato nella memoria resistenziale, era diventato presidente dell’associazione locale ex internati ed aveva fatto realizzare un monumento – posto nel bivio di Pierabech a Forni Avoltri – a memoria dei fatti che lo avevano coinvolto in giovane età.
“Era una persona conosciuta in paese, – racconta una compaesana – ed assieme ci occupavamo del monumento che aveva tanto voluto”.
Negli anni 70 aveva portato al campo di concentramento di Mauthausen una lapide, in ricordo dei compaesani che là avevano perso la vita. Nello stesso anno era stato insignito della medaglia di benemerito di partigiano combattente, nel 1994 premiato Cavaliere e nel 2010 aveva ricevuto la medaglia d’onore riservata ai cittadini deportati.
Il cordoglio dell’Anpi di Udine
“Addio a Mario Del Fabbro, – si legge in un post sulla pagina Facebook dell’Anpi di Udine – grazie per tutto il coraggio che hai avuto nel resistere”.