Le opere sono tornate nella chiesa.
È durato un anno il restauro di due sculture raffiguranti gli Angeli Cerofori del XVII secolo e il dipinto su tela raffigurante la Vergine col Bambino di Luigia Pascoli, realizzato nel 1856. Finalmente, queste due importanti opere sono tornate alla comunità di Maiaso di Enemonzo.
Il lavoro è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Friuli, all’interessamento del parroco don Primo Degano e a una coppia del posto. Le opere sono state ricollocate nella chiesa.
Gli Angeli Cerofori, dorati e dipinti, probabilmente sono le ultime testimonianze della vecchia chiesa seicentesca. Erano coperti da sporcizia accumulatasi negli anni e anche il tarlo aveva compromesso il supporto ligneo. Un accurata pulitura, il consolidamento del legno e il ritocco pittorico delle numerosissime lacune hanno ridato leggibilità alle due sculture.
Anche il dipinto aveva numerose lacune e fragilità del colore. In questo caso è stata consolidata la pellicola pittorica e chiuse con un accurato ritocco pittorico le lacune.
Interessante la storia personale della pittrice, una delle poche donne che intraprendeva questa carriera agli inizi dell’ottocento: Luigia Pascoli, nata nel 1805 e morta nel 1882, frequentò l’accademia di Venezia e si dedicò soprattutto all’incisione. In seguito, sofferente alla vista, si dedicò al pastello.
Alla morte del padre Alvise, avvocato a Monfalcone ma nato a Colza di Enemonzo, si recò spesso in Carnia per occuparsi dell’eredità del padre. È qui che dipinse nel 1856 questa raffinata opera, raffigurante la Madonna con Gesù: sullo sfondo si vede chiaramente la chiesa di San Giorgio.
Il restauro e stato eseguito dalla restauratrice Sara Dalla Valle di Tolmezzo.
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