L’operaio era morto tagliando un albero.
Ivica Stojcevic stava lavorando all’abbattimento di un abete a Cercivento quando un tronco lungo sette metri lo aveva travolto fino ad ucciderlo. Per questa morte i fratelli di 66, 59 e 58 anni, soci amministratori della ditta, erano stati condannati a un anno e quattro mesi ciascuno. L’accusa era di omicidio colposo. Adesso però è arrivata una sentenza che li assolve tutti e tre.
E’ quella del tribunale monocratico, che ribalta la decisione nel secondo grado di giudizio: la Corte d’Appello di Trieste hain fatti assolto i tre fratelli. Stojcevic era capocantiere da anni nella ditta Rovis, e quando l’albero gli è caduto addoss stava lavorando nel lotto boschivo di Chiamarinuz. Qui era previsto l’abbattimento di 387 alberi in un periodo di tempo compreso tra fine settembre 2015 e marzo 2016 e Stojcevic stava completando l’intervento insieme al cognato Jelic. I due erano soliti lavorare in coppia: “Chiaro ed evidente che, imponendo il lavoro a coppie, il datore di lavoro perde il 50 per cento della produttività e del guadagno, ma garantisce una sicurezza enormemente superiore ai propri boscaioli”, ha tenuto a precisare il legale della difesa, rifacendosi anche alla perizia del consulente tecnico nominato dalla stessa difesa.
Per la difesa i boscaioli “erano perfettamente consapevoli non solo di avere il diritto di non abbattere una singola pianta se non vi erano sufficienti condizioni di sicurezza, ma di avere il preciso ordine datoriale di non farlo“.