Riapre il percorso naturalistico di palude Vuarbis.
Si è svolta questa mattina la riapertura ufficiale del percorso naturalistico di Palude Vuarbis e della zona di accoglienza dei turisti di Baita Palude Vuarbis, che si trovano nel Comune di Cavazzo Carnico, in un’ottica di valorizzazione territoriale del Friuli Venezia Giulia.
Erano presenti, tra le autorità, il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Mazzolini, i consiglieri Fvg Luca Boschetti ed Edy Morandini, Daniele Martina per il consigliere regionale Emanuele Zanon, alcuni primi cittadini, come il sindaco di Cavazzo Carnico Gianni Borghi e il Sindaco di Bordano Gianluigi Colomba, accanto a diversi assessori, quali Damiano Mammolo di Trasaghis, Franco Barritussio di Tarvisio, Mario Antonio Zamolo di Tolmezzo.
Dopo anni di abbandono, il percorso è stato reso accessibile e percorribile da un intervento di ripristino realizzato dalla Cooperativa Rete Bike FVG – Cycletaurus, grazie al sostegno della Regione Fvg. Il percorso era stato ricoperto dalla vegetazione ed è rimasto impraticabile per molto tempo a causa della caduta degli alberi. Il sentiero costeggia la palude per una lunghezza di circa 3 km e vanta ben quattro punti di osservazione da cui poter ammirare da vicino la flora e la fauna che la palude conserva.
L’operazione di ripristino è parte di un più ampio piano di promozione turistica del territorio della Val del Lago che ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo del turismo e cicloturismo nel Friuli-Venezia Giulia, facendo rete assieme ad una serie di soggetti quali guide locali, strutture ricettive e realtà turistiche. Oltre alla struttura di ristoro Baita Palude Vaurbis, sono a gestione diretta Rete Bike FVG – Cycletaurus anche il Forte Corazzato Col Badin (bed & food) a Chiusaforte e la Casa Del Popolo (Ristocamere) a Prato Carnico.
Immersa nell’Ecomuseo della Val del Lago delle Prealpi Carniche, gestito dalla comunità montana del gemonese, ossia dai comuni di Cavazzo Carnico, Alesso e Bordano, Palude Vuarbis è una palude di origine glaciale abbracciata da due colline moreniche sotto la frazione di Cesclans di Cavazzo Carnico. E’ posta nel secondo dei tre terrazzi glaciali creati tra i depositi morenici, il terzo è il Lago di Cavazzo, il più grande del Friuli Venezia Giulia. Il sito di palude Vuarbis, che è parte integrante del percorso inaugurato oggi, sarà integrato all’interno della APP Cycletaurus, in via di realizzazione grazie al sostegno della Regione FVG, che permetterà ai cittadini ma soprattutto ai turisti di visualizzare in realtà aumentata la mappa dei percorsi del territorio, in un’ottica di promozione turistica regionale.
“Baita Palude Vuarbis è il punto di ristoro per chi va alla scoperta della Valle e dei suoi dintorni, dove si possono gustare le specialità enogastronomiche del territorio. Oltre al ristorante, la struttura offre possibilità di alloggio e presto anche un punto di ricarica per le bici elettriche – Ha osservato Marco Maieron, gestore di Baita Palude Vuarbis e Presidente di Rete Bike FVG – Cycletaurus, che ha proseguito – Siamo lieti di contribuire alla valorizzazione di una realtà naturalistica di eccellenza come palude Vuarbis, località di notevole interesse per la flora, l’ittiofauna e l’avifauna. Grazie al progetto di ripristino portato avanti da Rete Bike FVG – Cycletaurus, abbiamo ripulito un sentiero didattico che era diventato impraticabile. Oggi è nuovamente fruibile e lo abbiamo restituito ufficialmente alla comunità, alla presenza della autorità territoriali che hanno sostenuto il progetto. Grazie al notevole interesse naturalistico che palude Vuarbis riveste, il sito è pronto per diventare meta turistica e cicloturistica riconosciuta del Friuli Venezia Giulia e sarà inserito anche nella APP Cycletaurus.”.
“Il traguardo di oggi rappresenta il primo step di un progetto pluriennale che vuole ripensare in modo più strutturato i collegamenti tra i diversi punti di interesse della zona, come il forte del monte Festa e la ciclabile verso Pioverno-Venzone dal quale raggiungere poi il forte sul Col Badin che gestiamo direttamente come cooperativa Rete Bike FVG. In pratica vogliamo proporre ai turisti delle esperienze complete per vivere il territorio, per un giorno come per una settimana intera”, ha concluso Maieron.