Le discussioni sull’idroelettrico in Friuli.
La Regione monitorerà il rilascio di nuove concessioni per l’uso idroelettrico, verificando il rispetto dei requisiti di tutela ambientale. L’ha garantito l’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro, condividendo la mozione presentata da Giampaolo Bidoli e Massimo Moretuzzo del Patto per l’autonomia e approvata dal Consiglio regionale giovedì 31 gennaio.
“La versione originale della nostra mozione prevedeva una moratoria alle nuove concessioni sui corsi d’acqua naturale – commenta il capogruppo Massimo Moretuzzo -; a fronte però dell’impossibilità tecnica di una vera e propria moratoria, abbiamo concordato con l’assessore un impegno da parte sua e della struttura tecnica regionale a un monitoraggio puntuale e stringente di tutte le pratiche autorizzative in essere”.
La mozione impegna inoltre il presidente e la giunta a dare mandato agli uffici regionali competenti di avviare un tavolo informativo con i portatori di interesse per verificare l’applicazione sul territorio regionale del calcolo del deflusso ecologico in rapporto sia all’operatività degli impianti sia alla salvaguardia e tutela ambientale.
Un’istanza ribadita anche in occasione della partecipata manifestazione organizzata dal Gruppo consiliare sulle rive del lago di Cavazzo per dire basta alla speculazione sull’acqua e sensibilizzare le comunità locali sulla questione dell’idroelettrico, che si conferma di straordinaria attualità anche alla luce dell’evoluzione normativa statale.
È, infatti, all’esame della Comunità europea il decreto interministeriale sulle rinnovabili, che, qualora venisse approvato nel testo attuale, escluderebbe gli incentivi agli impianti mini idroelettrici, rendendoli evidentemente meno appetibili.
Senza dimenticare che anche in Regione sono all’orizzonte importanti novità: è stato, infatti, affidato lo studio di
fattibilità per la costituzione di una società pubblica elettrica regionale, anch’essa fortemente sostenuta dal Gruppo consiliare del Patto per l’autonomia per far sì che i benefici che arrivano dalla produzione di energia idroelettrica rimangano nelle tasche dei cittadini della regione, a vantaggio delle comunità locali.
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