Il progetto per tutelare il legname delle montagne friulane.
Ripartire dal legno per creare occupazione nelle montagne del Friuli. Dopo il coronavirus e la tempesta Vaia, occorre produrre un consistente sforzo e una grande capacità collaborativa per cogliere le potenzialità che questo materiale locale può offrire. E’ questa la visione della cooperativa Legno Servizi, attrice attiva del settore che sollecita gli operatori e la Regione a sviluppare una visione di crescita insieme alla creazione di nuove imprese.
Infatti, questa risorsa porterebbe una crescita nei territori montani e potrebbe moltiplicare almeno per 10 gli attuali valori di occupazione. Il legno è in grado di creare molti nuovi posti di lavoro, specie in periferia dove la crisi si fa sentire maggiormente. Esiste un patrimonio forestale di prim’ordine che non riesce a essere valorizzato in loco, ma finisce per buona parte all’estero.
Queste realtà potrebbero trasformare il prodotto “in casa”, investire nelle tecnologie di trasformazione, di conservazione. Così si valorizzerebbe il patrimonio forestale “in loco” per contrastare l’esportazione del legname tondo verso altre destinazioni. Una processo che troverebbe coinvolti tutti i soggetti della filiera. Imprese di utilizzazione, di trasformazione e segherie lavorerebbero in un progetto che può contare su un “vantaggio competitivo” dato dalla materia prima di qualità, certificata per la gestione forestale sostenibile, disponibile in buone quantità.
La cooperativa è preoccupata per una possibile svendita dei boschi che porterebbe le imprese ad avere ancor più difficoltà. Per questo punta al rilancio del legno montano secondo un programma che vede già dei solidi punti di partenza. Da Legno Servizi, dal Consorzio Boschi Carnici, dall’associazione dei Boscaioli (Aibo), alle varie reti di imprese che in questi anni si sono costituite, alle segherie.
“Lo facciamo convinti che il futuro, che è già presente, premierà il settore, persuasi che se adeguatamente sostenute, le nostre imprese potrebbero crescere significativamente – afferma Emilio Gottardo, presidente della cooperativa carnica -. Riusciremo a incidere e a suggerire a chi ci governa la direzione da mantenere se saremo uniti e convinti prima di tutto noi, imprenditori e organizzazioni. Il territorio ne ha bisogno, e ripartire dal legno locale per un suo uso generalizzato nelle costruzioni e negli arredi urbani, sarà di gran beneficio anche per le casse regionali. Per questo occorre un approccio glocale: globale nella visione, locale nell’attenzione alla capacità produttiva nostra”.