Urban Hugs, l’installazione di Stefano Boeri ad Arta Terme fino a fine mese

Prolungata fino al 28 febbraio.

L’installazione Urban Hugs del noto architetto milanese Stefano Boeri resterà in mostra ad Arta Terme fino al 28 febbraio. A comunicarlo è stato l’assessore alla cultura e turismo di Arta Terme, Stefano De Colle. Una permanenza prolungata di oltre un mese rispetto alla previsione iniziale, per dare modo a tutti coloro che lo desidereranno di visionare l’importante opera esposta.

Opera esibita al giardino delle Terme di Arta, nella montagna friulana, che assume un doppio significato simbolico: “uno spazio per abbracciarsi, un’installazione che permette di staccare per pochi secondi dalle reti delle interazioni sociali e dalla solitudine metropolitana per stringere un amico, uno sconosciuto, un amore, un figlio, la fioraia, l’ambulante clandestino” ed ancora una micro-architettura che compone “uno spazio allo stesso tempo permeabile e intimo. Un recinto che filtra e protegge dai flussi frenetici e dal traffico ma, data l’esilità dei fusti, non esclude totalmente la percezione della vita urbana”. A poco più di un anno dalla tempesta Vaia, è anche simbolo della volontà di rinascita del territorio montano.

Legno, arte, architettura, design e territorio insieme per ricreare il fondamentale legame tra uomo e natura e raccontare la rinascita di uno dei territori più suggestivi della Carnia.

L’esposizione è stata realizzata in partnership con Filiera del Legno FVG e Associazione AIBO, grazie al supporto della Regione Friuli Venezia Giulia e a collaborazioni con Consorzio Boschi Carnici, PEFC, Ordine degli Architetti di Udine, Primacassa, Consorzio turistico Arta Terme benessere alpino – Silent Alps e Proloco Arta Terme.

Anche Mirco Cigliani di AIBO esprime apprezzamento per queste iniziative. “L’architetto Stefano Boeri ha promosso e sostenuto diverse iniziative per far conoscere quali sono state le conseguenze della tempesta Vaia, che ha modificato profondamente il paesaggio con lo schianto di migliaia di metri cubi di legname. Il legno da schianto, se non rapidamente utilizzato, sarebbe stato inevitabilmente destinato a biomassa o all’impiego come sotto lavorazioni, per cui era necessario intervenire immediatamente per far sì che tale legname potesse comunque mantenere un valore”.

E proprio con la volontà di sottolineare il forte legame territoriale e le vibrazioni che questi cilindri di legno sono in grado di suscitare nella sua esposizione di Arta Terme, la locale Proloco invita tutti coloro che visiteranno Urban Hugs entro il mese di febbraio ad effettuare uno scatto fotografico di un proprio abbraccio, condividendo l’immagine stessa con l’hashtag #artaurbanhugs.

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