Il metal detecting illegale ad Arta Terme.
“Metal detecting” clandestino: condannati due friulani. Così si è conclusa la vicenda cominciata nel 2016, quando i carabinieri del nucleo di tutela patrimonio culturale di Udine hanno messo fine a un’attività illecita di recupero e scambio di materiale esplosivo risalente alla Prima Guerra Mondiale. Nel corso delle indagini, a Gorizia, è stato individuato un vero e proprio arsenale, composto da 85 ordigni esplosivi e un migliaio di cartucce. Inoltre, ad Arta Terme, sono state sequestrate decine di monete risalenti all’epoca romana e medievale. Il soggetto di Gorizia, oggetto di attività investigativa, è stato arrestato per possesso illegale di ordigni esplosivi, mentre il carnico è stato denunciato a piede libero.
In più, nel corso delle indagini, una terza persona, in possesso – tra i vari – di un pugnale di epoca medievale e di 16 dardi di epoca romana, è stata identificata e denunciata. Quest’ultima è stata condannata per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.
È importante rammentare che, nel caso di rinvenimento fortuito di reperti archeologici, lo scopritore dovrà farne denuncia, entro le successive 24 ore, al soprintendente, al sindaco della località della scoperta o all’autorità di pubblica sicurezza. A quest’azione corrisponderà un premio da parte dello stesso ministero.
Be the first to comment on "Metal detecting clandestino, sequestrate ad un uomo di Arta Terme delle monete di epoca antica"