La morte del boscaiolo ad Ampezzo.
È stato condannato F. D. B., 55 anni, di Villa Santina, ad un anno di reclusione per la morte sul lavoro di Vittorio Dorigo, il boscaiolo deceduto a luglio 2020 ad Ampezzo. Questa la pena sospesa con la condizionale pronunciata dal gup del tribunale di Udine Carlotta Silva nei confronti di F. D. B., presidente del consiglio di amministratore dell’impresa “Danta Legnami e Biomasse Srl” di Verzegnis e datore di lavoro della vittima. In questo modo il gup ha ritenuto adeguata la condanna concordata tra il pm Barbara Loffredo e l’avvocato difensore Alessandro Franco, di Gorizia. Per la sentenza il giudice ha tenuto conto delle circostanze attenuanti generiche e del risarcimento già versato dal datore ai fratelli di Dorigo, assistiti da Studio3A con la collaborazione dell’avvocato Elisabetta Zuliani.
F. D. B. è stato accusato di aver redatto, citando l’atto del magistrato, “un Documento di Valutazione dei Rischi privo di un’analisi dei pericoli conseguenti i rischi derivanti da operazioni di taglio ed allestimento condotte su piante colpite da tempesta” e di “non aver fornito ai propri lavoratori “un’adeguata formazione ed addestramento”. È stato infatti accertato che il boscaiolo aveva proceduto senza le cautele necessarie: si era posizionato a valle del tronco e senza assicurare preventivamente la ceppaia con idonei sistemi di trattenuta.
La vicenda.
Il 7 luglio 2018 Dorigo si trovava nei boschi della località Monte Pura, ad Ampezzo. Dorigo era impegnato infatti in un intervento di taglio di alberi abbattuti a seguito della tempesta Vaia del 2018. Ad un certo punto, però, mentre con una motosega stava separando il tronco di un faggio dalla ceppaia, Dorigo è stato travolto da quest’ultima. Il colpo fu talmente forte che per il boscaiolo non ci fu niente da fare.