Un gioco di ruolo sulla discriminazione nell’ambito del Premio Pezzarini
Imparare a mettersi nei panni degli altri per capire davvero cosa significhi subire una discriminazione: è quanto hanno sperimentato gli studenti dell’Istituto comprensivo Coceani di Pavia di Udine, protagonisti di un gioco di ruolo che ha reso tangibile il concetto di esclusione. L’iniziativa è stata una delle più significative tra quelle presentate per il Premio Angelo Pezzarini, che ogni anno premia i lavori degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado nell’ambito degli eventi per il Giorno della Memoria.
L’edizione di quest’anno, dedicata al tema “Giornata della Memoria: solo per ricordare?“, ha visto la partecipazione di quattro istituti, che hanno espresso il loro impegno attraverso testi, illustrazioni grafiche e video. La commissione giudicatrice, presieduta dal sindaco di Buttrio Eliano Bassi, ha sottolineato l’alto livello dei lavori presentati, lodando la profondità con cui gli studenti hanno affrontato un argomento di grande rilevanza storica e sociale.
I vincitori del Premio Pezzarini
Per la sezione “Testo”, il primo premio è andato a Martina Sbisà (classe 2B, scuola secondaria di primo grado Percoto di Lauzacco), con una menzione speciale per Nicole Menon (2B, stessa scuola). Nella sezione “Grafica”, a primeggiare è stata Giorgia Valvo (2A, scuola Percoto di Lauzacco), mentre la menzione speciale è andata alla classe 4^ della scuola primaria Zorutti di Percoto. Infine, per la sezione “Video”, il premio è stato assegnato alle classi 4^ e 5^ della scuola primaria Dante Alighieri di Buttrio, con menzione speciale per la scuola secondaria di primo grado Nievo di Pradamano.
Durante la premiazione, l’assessore Valter Pezzarini, figlio di Angelo, ha ribadito l’importanza di educare i giovani ai valori del rispetto e dell’integrazione: “La Giornata della Memoria non deve essere solo un momento di ricordo, ma un’occasione per riflettere e agire affinché tragedie simili non si ripetano. Il compito di ciascuno di noi è quello di diffondere i valori di solidarietà e uguaglianza”, ha affermato, ringraziando gli insegnanti per il percorso formativo svolto e gli studenti per il loro impegno.
Tra le attività più coinvolgenti, ha suscitato grande impatto emotivo un gioco di ruolo condotto in classe da una docente per far comprendere ai ragazzi il significato della discriminazione. Gli studenti sono stati divisi in due gruppi in base alla loro provenienza: chi si trovava in prima fila rappresentava una “razza privilegiata”, con maggiori opportunità, mentre gli altri venivano progressivamente esclusi.
Il silenzio e gli sguardi stupiti dei ragazzi hanno testimoniato la forza dell’esperienza, che ha permesso loro di comprendere in modo diretto quanto il pregiudizio e l’esclusione possano ferire. Un’attività intensa, che ha trasformato un concetto astratto in una realtà tangibile, lasciando nei giovani una lezione profonda sulla necessità di difendere sempre i valori dell’inclusione e dell’uguaglianza.