Illuminazione pubblica a Buttrio.
“Nuova luce” su Buttrio grazie a un piano di settore comunale sulla illuminazione pubblica, che consente non solo di fare il punto della situazione, ma di proporre anche soluzioni utili per meglio pianificare e gestire la manutenzione, il miglioramento e anche l’efficientamento dell’impianto con interventi mirati e secondo una priorità individuata nel piano stesso.
Con un fondo regionale e una pari quota a carico dell’amministrazione comunale, è stato elaborato un piano che ha censito – integrando i dati già in possesso del comune con sopralluoghi in loco – gli impianti di illuminazione. “Vi sono 970 corpi illuminanti, di cui oltre il 90% a Led – ha riferito l’assessore Luigi Lorusso nel corso dell’ultimo consiglio comunale -, grazie ai corposi lavori eseguiti nel periodo 2010-16. Tradotto in termini di risparmio energetico, da un consumo 327.000 kWh del 2013 siamo passati a 203.000 kWh nel 2021. E se valutiamo anche l’impatto di questo risparmio energetico nell’anno 2022, in cui si sono registrati enormi aumenti dei costi a KWh, allora si comprende quanto siano stati importanti gli investimenti effettuati negli anni precedenti, senza considerare il grande beneficio per l’ambiente legato all’enorme riduzione di emissione di anidride carbonica emessa”. Dopo la fase iniziale di censimento si passerà ora alle azioni per il controllo e il monitoraggio annuale, “intanto sappiamo che seppur vetusto, il mantenimento degli impianti è discreto”.
Il piano.
Come ha riferito al consiglio comunale la progettista, l’ingegnera Busolini, il piano della luce è uno strumento di programmazione molto importante, reso obbligatorio da una legge regionale, per gestire al meglio gli impianti ed evitare in primis l’inquinamento luminoso. Solitamente è suddiviso in due parti: prima si scatta una fotografia della situazione esistente, in rapporto alle peculiarità del territorio, poi si danno indicazioni per le azioni necessarie ad ottimizzare gli impianti sotto vari punti di vista, dal contenimento dell’inquinamento luminoso all’adeguamento alle norme di sicurezza degli impianti. In questo ultimo decennio gli importanti lavori di efficientamento hanno fatto sì che la tipologia delle luci fosse nettamente a favore del led. “Rimangono ancora circa 100 lampade non di ultimissima generazione, ma non certo obsolete – ha evidenziato Busolini -. La situazione, a livello di consumo energetico, è molto buona: 50 kWh ad abitante contro una media nazionale di 100″.
Le indicazioni per il futuro: attivare un monitoraggio e verificare i sostegni (circa 900), data la loro età, e iniziare una progressiva sostituzione e verniciatura di quelli che presentano maggiori segni di corrosione; sostituire 100 lampade, operazione però non immediata né urgente; interrare parti marginali di linee di impianti vecchi; rimpiazzare alcuni apparecchi a led di tecnologia superata per migliorare l’efficientamento. La stima della spesa totale per questi lavori è di 300mila euro.