Dieci anni di Tiere Furlane: terra di storia e di radici.
“Dobbiamo costruire un domani ricco di opportunità, puntando perciò a riqualificare le infrastrutture e a investire sulla cultura diffusa dell’accoglienza per affrontare anche nuovi mercati turistici, bacino di utenza ineludibile per la nostra realtà agroalimentare”. Lo ha affermato l’assessore al Turismo del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, intervenendo a Buttrio alla presentazione del numero 28 di Tiere Furlane (Terra Friulana), la rivista di cultura del territorio edita dalla Regione e diretta da Christian Romanini.
“L’obiettivo che ci dobbiamo porre tutti assieme – ha evidenziato – è quello di far diventare l’estremo Nordest d’Italia una meta per il turismo internazionale sempre più apprezzata, nella quale enogastronomia e agroalimentare rappresentano l’etichetta e la cornice più attuale”. Entrando nel merito di Tiere Furlane, Bini l’ha definita “una rivista che racconta l’identità della nostra regione, divulga la cultura del territorio e da dieci anni contribuisce a far conoscere il Friuli Venezia Giulia e le sue diverse anime, dando conto della nostra storia e aprendo, nel contempo, riflessioni anche sul nostro futuro”.
“È proprio di storia e di radici – ha sottolineato Bini – che abbiamo bisogno perché il nostro passato è la memoria della nostra identità e ci può aiutare a vivere il presente e ad affrontare il futuro”. “Un passato che – ha aggiunto l’assessore – possiamo respirare nelle antiche vie di pellegrinaggio che attraversano il territorio e propongono un’offerta turistica sostenibile, transfrontaliera e accessibile a tutti, così come nei siti di inestimabile valore storico e culturale appartenenti ormai al patrimonio Unesco“.”Il Friuli Venezia Giulia – ha concluso Bini – assieme ad arte e cultura offre un patrimonio enogastronomico di eccellenza, con vini conosciuti in tutto il mondo e riconosciuti e richiesti per la loro qualità, così come i prodotti agroalimentari Dop”.
Con questo numero, Tiere Furlane festeggia il decennale e, come ha spiegato nella prolusione il coordinatore editoriale, Enos Costantini, presenta un racconto sulla cultura del territorio sviluppatasi a Collina di Forni Avoltri attorno alla coltivazione dell’orzo, in particolare di una varietà del cereale ora denominata Culinòt, ovvero del posto, che era coltivata un tempo sui prati e sui pendii ove ora il bosco ha avuto il sopravvento.
Inoltre, il magazine ripercorre il cammino dello scrittore americano Ernest Hemingway nelle terre rivierasche che l’hanno portato ad amare e apprezzare la laguna di Marano. Tratta poi di parchi e giardini storici sul territorio regionale, articola lo sviluppo della viticoltura negli ultimi sessantacinque anni e, infine, analizza fortificazioni e postazioni di difesa militare del basso corso del Tagliamento.