L’omicidio di Bicinicco è avvenuto il 4 maggio scorso.
Ieri, i carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma sono arrivati a Bicinicco, in via Roma, nella casa in cui il 4 maggio è avvenuto l‘omicidio del 43enne Stefano Iurigh, per effettuare i rilievi sulla scena del crimine, rimasta immutata da allora, e fornire agli inquirenti un ulteriore tassello per ricostruire le fasi del delitto.
I militari, coadiuvati dal Reparto Investigativo dell’Arma di Udine, hanno censito le tracce ematiche trovate nelle stanze. Questi rilievi saranno trattati con la tecnica della bloodstain pattern analysis, che analizza le caratteristiche delle macchie di sangue presenti sulla scena di un crimine. L’obiettivo è comprendere le modalità con cui Comello ha colpito Iurigh, morto per le ferite inferte con un coltello. L’autopsia, condotta dal medico legale Lorenzo Desinan, ha rivelato che Iurigh è deceduto a causa delle ferite concentrate soprattutto sulla parte superiore del corpo.
La casa resta sotto sequestro, in attesa di una decisione sulla rimozione dei sigilli da parte del pm Andrea Gondolo. Per accelerare il processo, i carabinieri del RIS hanno mappato gli spazi dell’abitazione di Iurigh, scattando fotografie che consentono di ricostruire digitalmente gli ambienti.
Oggi, i consulenti nominati dal giudice per le indagini preliminari, dal pubblico ministero e dalla difesa inizieranno l’incidente probatorio con la perizia psichiatrica su Comello, che dal giorno dopo il delitto è reclusa nel carcere del Coroneo. La 42enne, nelle prime ore dopo il delitto, aveva detto agli investigatori che era stato Satana a ordinarle di ammazzare l’uomo, poi aveva cambiato versione, raccontando che Iurigh che era già morto quando lei lo aveva colpito, una versione smentita però dall’autopsia.