Attivisti spagnoli e italiani manifesteranno per chiedere lo stop alle armi e più attenzione ai migranti
E’ già partita dalla Spagna la nuova carovana Abriendo Fronteras che, insieme a Carovane Migranti, vuole denunciare i contenuti del nuovo Patto europeo per la Migrazione e l’Asilo e ha deciso di accendere i riflettori sulla Rotta Balcanica.
Centinaia di attivisti spagnoli e italiani si muoveranno in pullman attraverso il Nord Italia per arrivare fino a Bihać, in Bosnia Erzegovina, a pochi chilometri dal confine con la Croazia, toccando diversi punti d’interesse lungo il cammino.
Alla base di Aviano manifestazione per chiedere lo stop alle armi
Nella nostra regione, la prima tappa è in programma lunedì 15 luglio, dalle 10.30 alle 12, alla base Usaf di Aviano. I partecipanti daranno vita a una manifestazione pacifista all’esterno della struttura militare per chiedere lo stop alle armi.
All’iniziativa hanno dato la loro adesione diverse associazioni locali, come Tavola per la pace Fvg, Presidio antimilitarista di Rivolto, Comitato No Amx Pâs e Comitato per il Friuli Rurale. Prevista anche la presenza di Comunità Indiana e Unione Sikh Italia per ricordare Satnam Singh, il bracciante vittima del caporalato nelle campagne laziali.
La manifestazione non passerà sicuramente inosservata anche in considerazione del fatto che, da qualche giorno, il livello d’allarme nelle basi americane in Europa è salito da ‘Bravo’ a Charlie’, il secondo più alto, che mette in moto automaticamente alcune misure, come l’aumento dei controlli nei punti di ingresso.
Giovedì 18 tappa al Cpr di Gradisca e a Trieste
Al rientro dalla Bosnia, nella mattinata di giovedì 18 luglio la carovana farà tappa a Gradisca d’Isonzo per un’iniziativa al Cpr volta a chiedere la chiusura di tutti i Centri di permanenza per i rimpatri assieme al Collettivo NoCpr e ai rappresentanti di ICS.
In serata, poi, i partecipanti si sposteranno a Trieste per incontrare gli attivisti di Linea d’Ombra in piazza Libertà. Venerdì è prevista la visita alla Risiera di San Sabba e altre iniziative con le associazioni da tempo attive per il sostegno delle persone che tentano di raggiungere l’Europa attraverso la Rotta Balcanica.
Aprire vie legali per chi migra
“Chiediamo ai Governi europei, e in particolare alla Spagna e all’Italia di smettere di utilizzare le persone in transito come strumento di pressione politica”, spiegano gli attivisti, “e di aprire vie legali e sicure, affinché nessuno perda la vita per migrare e per evitare lo sfruttamento, gli abusi, la violenza, la tratta e il traffico di persone”.
“Non possiamo, né vogliamo guardare dall’altra parte – sottolinea ancora il manifesto della carovana balcanica – e non smetteremo di lottare per i diritti delle persone migranti e rifugiate. Non smetteremo di denunciare le guerre e lo sfollamento forzato di intere popolazioni”.