Il Cro di Aviano si rinnova, nuove apparecchiature per la lotta ai tumori

Nuove apparecchiature al Cro di Aviano per la terapia dei tumori.

Al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano sono ufficialmente entrate in funzione le due nuove apparecchiature tecnologiche destinate alla SOC Radiologia oncologica e acquisite in parte grazie ai fondi europei NextGenerationEU nell’ambito del PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e in parte con finanziamenti regionali. Il costo complessivo è di 1.891.188 euro ai quali si aggiungono circa 2.500.000 euro previsti per le apparecchiature di prossima acquisizione già finanziate con fondi regionali (la Risonanza magnetica 1,5 Tesla e l’upgrade della Risonanza magnetica 3 Tesla).

Il nuovo mammografo digitale con tomosintesi, acquisito nell’ambito del PNRR, è un macchinario innovativo che consente l’esecuzione di diverse procedure di screening e diagnostica senologica, compresi gli esami di tomosintesi (quelli in 3D), l’esecuzione di biopsie guidate e il calcolo della densità mammaria grazie ad un software di intelligenza artificiale.

Il nuovo sistema radiologico telecomandato digitale robotizzato – modello Multitom Rax, acquisito anch’esso nell’ambito del PNRR – è un sistema che consente l’acquisizione di immagini radiografiche da diverse direzioni grazie a un sistema pensile a doppio braccio che supporta il tubo radiogeno e il detettore che si spostano attorno al paziente su più assi contemporaneamente, riallineandosi poi in maniera automatica. Consente inoltre di effettuare l’imaging dello scheletro, studi di fluoroscopia, di angiografia periferica e interventistica con notevole flessibilità nel posizionamento, garantendo proiezioni da quasi tutte le angolazioni e flussi di lavoro automatizzati.

Sono inoltre stati acquisite le tecnologie finanziate con fondi regionali (per complessivi
690.000 euro): due ecotomografi modello Logiq E10 da utilizzare in ambito senologico e multidisciplinare; un ARCO a C (apparecchio portatile per radioscopia e grafia comprensivo di lettino portapaziente e dispositivo anti-x a) destinato all’esecuzione di procedure di radiologia
interventistica (es. angiografie, embolizzazioni epatiche, vertebroplastiche, drenaggi biliari
ecc.) e gastroenterologia endoscopica (ERCP); nonché un sistema radiologico portatile a movimentazione motorizzata per radiografie al torace da letto e una licenza del software certificato CE Quantib Prostate e l’esecuzione di analisi delle sequenze multi-parametriche della risonanza magnetica su prostata, con segmentazione automatica e quantificazione dei parametri basati su algoritmi di Deep Learning.

“L’obiettivo è stato raggiunto secondo i cronoprogrammi definiti, grazie alla professionalità di tutti i soggetti coinvolti nel complesso iter realizzativo, inclusi gli operatoti del CRO dell’area sanitaria, tecnica e amministrativa – sottolineano con soddisfazione dall’Istituto -. Si arricchisce così ulteriormente la dotazione tecnologica del CRO, consentendo ai pazienti di poter accedere a prestazioni diagnostiche sempre più avanzate a beneficio dell’intera percorso di cura”.

“La nuova dotazione tecnologica arricchisce ulteriormente le strumentazioni di ultima generazione, anche digitale e legate all’intelligenza artificiale, di cui è dotata la Radiologia oncologica del Cro di Aviano sulla quale la Regione, non solo nell’ambito del programma Pnrr, ha investito negli ultimi due anni oltre 3 milioni di euro – ha commentato l’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi -. Una dotazione che è figlia di una programmazione dell’Amministrazione che nella sanità regionale ha moltiplicato le risorse economiche destinate al rinnovamento tecnologico, passando dai 100 milioni del periodo 2014-2018 ai 300 milioni del periodo 2018-2022. Un impegno che consente questo importante adeguamento tecnologico anche in questo istituto che è nelle condizioni di dare risposte sempre più qualificate e di eccellenza”.

L’assessore ha poi voluto sottolineare come l’importante adeguamento tecnologico debba rispondere alla necessità di concentrare gli investimenti laddove vi siano casistica di interventi e cura dei pazienti che rispondono agli standard previsti. Rispetto alla Chirurgia oncologica, come evidenziato dall’assessore, in regione ci sono 13 punti in cui viene trattata ma non tutti raggiungono gli standard minimi.