Licenziamenti in vista alla base Usaf di Aviano.
La base Usaf di Aviano è al centro di un acceso dibattito dopo l’annuncio di esuberi. Venti lavoratori hanno accettato le dimissioni volontarie, ma per altri 21 si prospettano licenziamenti effettivi a partire da marzo 2025.
“Alla base Usaf di Aviano già oggi 20 lavoratori hanno accettato di sottoscrivere le dimissioni volontarie, mentre per altri 21 si aprirà prossimamente la strada del licenziamento, che sarà effettivo da marzo 2025. Chiediamo il blocco dei licenziamenti, il rispetto del CCNL per il personale civile non USA delle FF USA in Italia e un maggiore impegno di Giunta e Governo nel chiedere il rispetto degli accordi e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Da sottolineare che gli incentivi sono irrisori e comunque sostenibili solo per chi è prossimo alla pensione e grazie alla Naspi può essere accompagnato in quiescenza pur con sacrifici. E’ invece un’opzione difficilmente percorribile per chi ha ancora più di 2 o 3 anni per la pensione e che difficilmente potrebbe trovare una ricollocazione. Per i temuti licenziamenti, ancora oggi non è chiaro chi saranno i lavoratori colpiti dal provvedimento”. E’ quanto rende noto la responsabile regionale Lavoro del Pd Fvg Valentinta Francescon, al termine di un Incontro con Angelo Zaccaria, coordinatore territoriale UilTuCS Pordenone e coordinatore nazionale Air Force della Uil.
“E’ stata condivisa la preoccupazione per gli esuberi annunciati ad Aviano la cui situazione – sottolinea Francescon – è particolarmente onerosa rispetto alle altre basi Usaf sul territorio italiano. Inoltre questa pesante riduzione della forza lavoro sarebbe dovuta alla volontà di ridurre i costi tramite l’introduzione di automazioni ed esternalizzazioni di servizi, non dal venir meno di determinate funzioni. E ciò – aggiunge l’esponente dem – sarebbe in palese violazione dell’art. 57 del CCNL per il personale civile non USA delle FFAA USA in Italia, adottato in attuazione alle disposizioni del Memorandum di intesa del 12.05.1981 tra i rappresentanti sindacali FisaSCAT Cisl e UilTuCs UIL e la commissione di coordinamento delle FFAA USA per il personale civile in Italia”.
Segnalando che “il calo dell’occupazione all’interno della base Usaf preoccupa anche in rapporto alle conseguenze sull’indotto e rischia di aggravare una crisi che già si fa pesantemente sentire sul pordenonese”, la responsabile Lavoro del Pd annuncia che “ci faremo promotori di un altro intervento diretto nei confronti del ministro Crosetto, auspicando che, dopo una nostra interrogazione parlamentare caduta nel vuoto, intervenga a tutela della dignità dei lavoratori italiani”.