L’impianto fotovoltaico metterebbe a rischio il patrimonio archeologico di Aquileia.
Il Ministero della Cultura si oppone al progetto di realizzazione di un mega parco fotovoltaico nel comune di Aquileia. La decisione, basata sul parere della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, e su un’analisi approfondita della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, evidenzia che l’area destinata all’intervento si trova in una zona agricola considerata a elevatissimo rischio archeologico.
Secondo quanto riportato dal Ministero, l’area è situata nei pressi del campanile della Basilica Patriarcale e della buffer zone che protegge il sito UNESCO “Area archeologica di Aquileia e Basilica patriarcale”. Questo sito, inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1998, è riconosciuto per i suoi eccezionali valori universali, storici e scientifici.
La Soprintendenza sottolinea un rischio concreto: la costruzione dell’impianto potrebbe determinare l’inserimento del sito di Aquileia nella lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo, un’eventualità che comprometterebbe lo sviluppo futuro del territorio e del suo indotto economico e culturale.
Sulla questione è intervenuto anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che ha raccolto le preoccupazioni della comunità locale, del sindaco di Aquileia, della Fondazione Aquileia e degli esponenti della giunta regionale. “Dopo aver ascoltato le preoccupazioni espresse dal territorio, ho ritenuto necessario un confronto diretto con i ministeri competenti, in particolare con quello della Cultura. Ringrazio il ministro Giuli per l’attenzione dimostrata e per la tempestività nell’affrontare il tema”, ha dichiarato Ciriani.
La notizia dell’opposizione del Ministero è stata accolta con soddisfazione trasversale qui in Friuli: “Questa presa di posizione conferma la bontà della norma che verrà discussa in Consiglio Regionale il prossimo mese – ha detto l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro -. Con il Governo c’è una totale sinergia nel voler minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico, promuovendo il fotovoltaico in aree già degradate o non idonee ad altri scopi: sicuramente la prossimità alla seconda area archeologica d’Italia non poteva avere il nostro consenso“.
L’assessore ha precisato che “la Regione è grande sostenitrice del ricorso alle energie rinnovabili, ma il nostro obiettivo è quello di coniugare l’indipendenza energetica con la tutela del territorio. Vogliamo favorire lo sviluppo, garantendo la protezione del paesaggio e del tessuto agricolo del Friuli Venezia Giulia”.
“Non avevo dubbi – spiega il consigliere regionale Igor Treleani (Fdi) – che portando all’attenzione del Consiglio dei Ministri un progetto così delicato e impattante per il territorio del comune di Aquileia, il parere sarebbe stato contrario. Ringrazio i ministri Ciriani e Giuli che in tempi rapidissimi hanno approfondito la situazione, prendendo una posizione di netta contrarietà a tutela di Aquileia. Continueremo a seguire la situazione, convinti di dover agire a tutti i livelli istituzionali con determinazione per difendere un importante patrimonio storico, artistico e archeologico della provincia di Udine e dell’intera regione”.
“Positivo intervento degli uffici ministeriali su sollecitazione della soprintendenza regionale – aggiunge il segretario del Pd provinciale udinese, Luca Braidotti -. Dalle motivazioni espresse emerge quasi uno ‘stupore’ riguardo il fatto che sia necessario un intervento di questo tipo per tutelare un bene archeologico e culturale di livello mondiale. Questa vicenda sottolinea una volta di più l’assenza di una normativa regionale capace di regolare il tema, e l’urgenza di mettervi mano come noi abbiamo chiesto e proposto ormai da anni”.