Lavori per la pista ciclabile su via Gemina, nuove scoperte archeologiche ad Aquileia

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Emersi un edificio di età romana a carattere residenziale e un centro produttivo dedicato alla lavorazione dei cereali

La storia di Aquileia continua a regalare scoperte. Le ultime novità arrivano dalla località Monastero, dove sono stati realizzati alcuni scavi preventivi di verifica in occasione della realizzazione di un nuovo tratto di pista ciclabile su via Gemina, all’interno degli interventi previsti dal Pnrr.

Gli scavi, avviati a gennaio 2024, sono stati affidati dal Comune alla ditta ArcheoTest s.r.l., sotto il coordinamento dell’archeologo Dario Gaddi, e si svolgono sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo Serena Di Tonto per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.

I sondaggi e la richiesta di approfondimenti

La prima fase ha previsto l’esecuzione di 12 sondaggi che hanno confermato l’elevato rischio archeologico dell’intero settore a nord della via Gemina, oggetto di esplorazioni e indagini già nel corso dell’Ottocento. Alla luce dei primi risultati, la Soprintendenza ha richiesto approfondimenti e ampliamenti, per chiarire l’effettiva consistenza delle evidenze e la loro cronologia.

Gli scavi, non ancora giunti a conclusione, hanno permesso di mettere in luce contesti abitativi e produttivi, che offrono nuovi tasselli per la conoscenza del paesaggio suburbano a nord-est di Aquileia.
Le numerose indagini svolte in passato in questa parte della città, dove si snodavano le arterie di collegamento con Emona (Ljubljana) e Tergeste (Trieste), avevano portato per lo più alla luce settori delle necropoli monumentali poste ai lati delle strade e, solo in misura minore, strutture connesse all’edilizia residenziale.

Emerso un edificio di età romana a carattere residenziale

Una delle scoperte più significative effettuate in questi ultimi mesi riguarda un edificio di età romana a carattere residenziale, di cui è stata individuata parte del colonnato di un peristilio, il piccolo portico che all’interno delle case romane era posto abitualmente a contorno di un giardino o di un cortile. I dati raccolti consentono di ipotizzare due successive diverse destinazioni funzionali: come impianto produttivo e, in epoca tardoantica, come area agricola, forse connessa con il vicino monastero.

Lavorazione dei cereali

Un altro edificio era verosimilmente destinato ad attività produttive collegate alla lavorazione dei cereali: lo suggeriscono le tracce della fossa di spoliazione di una grande macina circondata da un profondo e largo solco lasciato sulla pavimentazione dal continuo e ripetuto passaggio di chi faceva muovere tale strumento. Anche in questo caso sono stati identificati diversi livelli di frequentazione e successive trasformazioni.

Le indagini hanno poi evidenziato in un altro settore strutture pertinenti a complessi residenziali, ancora in corso di scavo. Si è rilevata, inoltre, la presenza di sistemi di drenaggio delle acque attraverso anfore. Alcuni resti di carattere funerario, tra i quali un’olla in ceramica contenente ossa combuste e cenere, priva di corredo, documentano una seconda fase quando in corrispondenza degli edifici venne impiantata successivamente un’area cimiteriale.

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Area a vocazione produttiva

Tutti gli altri interventi di scavo hanno restituito contesti probabilmente ricollegabili a una vocazione produttiva dell’area la cui corretta comprensione sarà possibile solo una volta concluse le indagini archeologiche e le fasi preliminari di documentazione e studio su quanto emerso.

“Gli scavi, avviati nell’ambito dei lavori della ciclabile – sottolinea il sindaco, Emanuele Zorino – hanno portato alla luce reperti di straordinaria importanza per la città di Aquileia. I resti degli edifici residenziali di epoca romana, con colonnati e portici, insieme ai reperti di attività produttive legate alla lavorazione dei cereali, costituiscono un grande arricchimento per il quadro affascinante dello sviluppo della città romana anche nella zona suburbana”.

Patrimonio da tutelare e valorizzare

“Risulta a questo punto della massima importanza tutelare e, se possibile, in futuro valorizzare parte di queste strutture. In un contesto in cui sono in atto diversi progetti di sviluppo del territorio, è fondamentale garantire un costante dialogo tra gli enti responsabili della tutela, della valorizzazione e della pianificazione del territorio. Solo attraverso tale impegno congiunto possiamo proteggere e promuovere al meglio la straordinaria eredità storica e archeologica di Aquileia, per il bene delle generazioni presenti e future, preservandola da approcci invasivi come ad esempio i campi agrivoltaici”, conclude Zorino.