Il concerto nella Basilica di Aquileia.
Folto parterre di autorità e numerosi appassionati della grande musica nella Basilica Patriarcale di Aquileia per il “Concerto della Rinascita” promosso e organizzato dall’associazione Mitteleuropa, presieduta dal console Paolo Petiziol, in occasione della straordinaria ricorrenza che vede nel 2020 il 600esimo anniversario della caduta dello Stato Patriarcale del Friuli (Patrie dal Friȗl), una realtà statuale giuridicamente nata nel 1077 e conclusasi con l’occupazione veneta di gran parte del Friuli il 19 luglio 1420.
“Con questa pagina di storia, si spegneva una delle forme di democrazia parlamentare più antiche al mondo (Constitutiones Patriae Foriiulii – 1231) seconda solamente alla Magna Carta inglese (1215) – ha spiegato Paolo Petiziol – e dunque ci è sembrato doveroso ricordarla a vantaggio delle presenti e future generazioni, con l’aiuto delle note senza tempo di Mozart e Haydn, ma sempre nell’ottica della Rinascita di questa terra e del suo popolo”.
“Aquileia, grazie a questo magnifico evento dedicato alla Rinascita – ha ribadito il sindaco Emanuele Zorino – assume un valore altamente simbolico rilanciando, da quel crocevia di Popoli che caratterizza la storia di Aquileia, un messaggio di speranza”.
Nella solenne e preziosa cornice della Basilica, si sono esibiti l’Orchestra del Friuli Venezia Giulia diretta dal maestro Paolo Paroni e il Coro del Friuli Venezia Giulia diretto dal maestro Cristiano Dell’Oste. Applauditissimi anche i quattro solisti, tutti artisti d’eccezione: Annamaria Dell’Oste (soprano), Laura Polverelli (mezzosoprano), Antonino Siragusa (tenore) e Simone D’Eusanio (basso). Commozione per il programma molto intenso e coinvolgente, con il “Requiem in re minore per soli, coro ed orchestra, K 626” di Mozart, e la Sinfonia n. 40 in sol minore K 550 sempre del genio salisburghese, e il “Te Deum in do maggiore per coro e orchestra” di Haydn.