L’accordo per la manutenzione del canale Coron.
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro, ha approvato oggi l’accordo con i gestori delle marine per procedere alla manutenzione periodica del canale Coron, la via d’accesso ad Aprilia Marittima.
Il Coron, diramazione della via navigabile Litoranea Veneta, ricade all’interno del perimetro del sito Natura 2000 “Laguna di Grado e Marano” nel comune di Marano Lagunare e costituisce l’unica via navigabile di collegamento, dal mare attraverso la laguna, alle marine presenti nel comprensorio nautico di Aprilia Marittima. Si tratta di uno dei principali poli diportistici della Regione e d’Italia, con la presenza di 2500 posti barca. Il canale necessita di interventi di dragaggio periodici per garantirne la navigabilità, dal momento che è soggetto a continui interramenti che possono costituire un pericolo per la navigazione.
La Regione ha quindi voluto cogliere la disponibilità dei privati al cofinanziamento delle opere di dragaggio, per la parte che riguarda gli aspetti progettuali e tecnici. L’accordo, infatti, impegna i gestori dei complessi Darsena Aprilia, Terra Mare, Marina Resort Punta Gabbiani, Dry Marina Punta Gabbiani, Marina Capo Nord e Cantieri di Aprilia, a realizzare il progetto che definisce l’intervento di dragaggio comprensivo dei rilievi tecnici batimetrici nonché di una serie di campionature e analisi eseguite secondo le linee guida dell’Arpa. Oltre a ciò il progetto, finanziato dai privati dovrà prevedere anche l’individuazione dell’area di refluimento conforme al Piano morfologico della Laguna. La documentazione tecnica sarà sottoposta all’approvazione da parte del Servizio difesa del suolo della Direzione centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile. L’accordo ha validità fino al 31 dicembre 2025, prorogabile, così da garantire la continuità della manutenzione.
Gli interventi di dragaggio eseguiti nel periodo compreso tra il 2013 e il 2022 hanno movimentato ogni due anni mediamente volumetrie comprese tra i 35mila e i 40mila metri cubi, con una incidenza media annua di circa 15 – 20mila metri cubi. I sedimenti, dal 2018, sono stati ricollocati all’interno dell’area situata alla confluenza tra i canali dei Lustri e Cialisia, in conformità alle indicazioni contenute nel piano di assetto morfologico e ambientale del 2017.