Con l’aumento delle temperature, addio allo sci in Friuli
Sembra strano dirlo adesso, con la neve appena caduta sulle nostre montagne, ma il futuro, secondo gli esperti, non è roseo: se le temperature continuano ad alzarsi, il Friuli sarà la prima regione in Italia a dover rinunciare allo sci.
Colpa del cambiamento climatico: nevica meno e la quota neve si alza sempre di più (basti pensare che a dicembre, a Tarvisio, sono saltate le discese della Coppa Europa maschile) e con essa anche la cosiddetta linea di affidabilità della neve, ossia l’altitudine che garantisce spessore e durata sufficienti dell’innevamento stagionale. Questo parametro è stabilito sul fatto che il normale svolgimento di una stagione sciistica è possibile se vi è una copertura nevosa garantita di almeno 30 cm, per minimo 100 giorni. Secondo gli esperti, se la temperatura aumenta ancora di qualche grado, questa linea di affidabilità arriverà a 1.650 metri di altitudine. Per il Friuli sarebbe un disastro, dato che praticamente tutte le sue stazioni sciistiche si troverebbero al di sotto di questo livello.
Ovviamente, questo è un problema che non riguarda solo il Friuli: secondo quanto riportato da Legambiente “un pool di ricercatori ha analizzato le prospettive climatiche degli impianti sciistici che fino ad oggi hanno ospitato una o più edizioni delle Olimpiadi invernali. In uno scenario ottimistico soltanto 13 dei 21 impianti osservati sarebbero in grado di ripetere l’esperienza nel 2050, mentre gli altri 8 dovrebbero chiudere per mancanza di neve. Nell’ipotesi peggiore, proseguono i ricercatori, gli impianti disponibili entro la metà del secolo si ridurrebbero a 10 per scendere a 8 nel 2080”.