Iniziativa del Civico Comitato Guarneriano.
Una scalinata di libri tutti con facce in copertina a osservare l’ingresso ai lavori a porte chiuse del consiglio comunale di San Daniele. È iniziato così sabato il consiglio comunale della cittadina collinare “che ancora una volta – dicono dal Civico Comitato Guarneriano, che ha ideato l’originale protesta – si distingue per evitare la partecipazione dei cittadini, mentre i paesi circostanti accolgono l’indirizzo della Regione e offrono lo streaming dei loro consigli comunali”.
La presidente del Comitato, Aurelia Barna, spiega questo atto garbato come espressione di preoccupazione per la deriva autoritaria di un sindaco che “si permette di concedere il diritto 21 della costituzione (libertà di pensiero) a tempo e ne decide pure la durata”.
E le ragioni di preoccupazione non finiscono qui: “Il bilancio di previsione in discussione non registra alcuna azione per rispondere alla situazione attuale, come se a San Daniele non ci fossero conseguenze a causa della pandemia mondiale. Nel documento unico di programmazione in discussione, inoltre, della Guarneriana non si parla mai come fonte di cultura, ma solo come pacchetto turistico. E ancora una volta non c’è un piano in proposito esposto ai cittadini dopo due anni di mandato. Siamo preoccupati perché gli atteggiamenti autoritari si susseguono”.
Dopo la protesta delle lenzuola, ecco quella dei libri. Le punzecchiature al sindaco Pietro Valent, insomma, si susseguono.