Interventi della Regione Friuli contro il caro bollette.
Il Friuli prova a rispondere all’emergenza caro-bollette. E lo fa con le comunità energetiche, con l’incentivo alle rinnovabili e con i contributi per il fotovoltaico, grazie a un bando da 40 milioni di euro destinato a 39mila imprese del territorio.
Le comunità energetiche.
“Esprimo la mia soddisfazione per la prossima pubblicazione di un bando da 8,5 milioni di euro che favorirà la nascita di comunità energetiche rinnovabili promosse da enti pubblici, per far fronte all’aumento esponenziale dei costi energetici”. Così afferma il consigliere di Regione Futura, Emanuele Zanon, che ha presentato in Aula un’interrogazione per conoscere quali provvedimenti il Friuli Venezia Giulia sta mettendo in campo per supportare le famiglie, i municipi e le piccole attività in un periodo di grosse difficoltà legate al caro bollette.
Secondo il rappresentante del Gruppo Misto, positiva inoltre “la risposta dell’assessore alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, volta a porre particolare attenzione all’allarmante emergenza dei costi dell’energia. Accolgo con favore l’impegno a stanziare risorse specifiche, anche nel 2023, utili ad incrementare le comunità energetiche e altre somme indirizzate alle piccole e medie attività economiche e ai nuclei familiari”.
Impianti fotovoltaici.
Entro la fine dell’anno la Regione emanerà inoltre un bando dotato di importanti risorse, garantite dalla programmazione comunitaria 2021-27, per assegnare alle imprese fondi per l’installazione di impianti fotovoltaici. La misura è stata annunciata dall’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini.
Il tema è emerso durante la discussione sul provvedimento con cui la Giunta regionale ha approvato le modalità di erogazione di 40 milioni di euro per l’abbattimento dei costi energetici, misura inclusa nell’assestamento di bilancio di luglio e approvata in via preliminare dall’Esecutivo la scorsa settimana.
Saranno 39mila le imprese beneficiarie del contributo per l’abbattimento delle bollette energetiche, di cui 92,5% micro imprese, ovvero realtà che contano meno di dieci dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro. “Il bando – ha comunicato Bini – sarà aperto dal 12 al 28 ottobre e l’assegnazione dei contributi, che vanno da mille a duemila euro ad impresa, avverrà seguendo la medesima procedura adottata per l’erogazione dei ristori durante la pandemia, quindi con un iter che si concluderà in 30-40 giorni al massimo”.
Il provvedimento è destinato alle micro, piccole e medie imprese che hanno subito un aumento superiore al 30% dei costi energetici per kWh della componente energia elettrica, calcolato nel raffronto tra la media del primo semestre del 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, e quella del primo semestre del 2021, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata da loro stipulati.
I contributi.
Le imprese beneficiarie devono avere sede legale o unità operativa in Friuli Venezia Giulia (almeno dal 31 dicembre 2020) e rientrare nei codici Ateco elencati con la delibera, codici che – come ha specificato Bini -, includono tutte le tipologie di impresa, ad esclusione di quelle del settore agricolo, di cave, miniere, fornitura energia, gas, vapore, acqua, gestori di rete fognarie, imprese finanziarie e assicurative, istruzione e pubblica amministrazione.
L’importo dei ristori varia in base alla dimensione dell’attività: le micro-imprese riceveranno mille euro, le piccole imprese 1.500 euro e le imprese di medie dimensioni 2.000 euro. I contributi sono concessi e contestualmente erogati, fino all’esaurimento delle risorse disponibili, attraverso il Centro di assistenza tecnica alle imprese artigiane (Cata) e il Centro di assistenza tecnica alle imprese del Terziario Fvg (Catt Fvg), in base alla sola presentazione della domanda e secondo l’ordine cronologico di presentazione. Le domande di contributo potranno essere presentate a partire dalle 9.00 del 12 ottobre 2022 fino alle 16.00 del 28 ottobre 2022 tramite il sistema “Istanze on line”.
“I concessionari paghino i Comuni”.
Nel corso della seduta la II commissione ha preso in esame anche il Regolamento in materia di contributi a favore di interventi per l’internazionalizzazione delle imprese, previsto dall’articolo 59 della legge Sviluppoimpresa, dando parere favorevole a maggioranza ai contenuti del provvedimento.
“L’approvazione dei regolamenti sulle grandi derivazioni a uso idroelettrico è una buona notizia, augurandoci che non si tratti solo di un annuncio, visto che il tempo è abbondantemente scaduto. Nulla invece è stato detto sulle risorse che i concessionari devono ai Comuni in base alla legge”. Così, in una nota, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Cristian Sergo, dopo la risposta ottenuta in Aula dell’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, a una sua interrogazione.
“La legge è stata approvata a novembre 2020, i regolamenti dovevano esserlo entro 180 giorni. Ne sono passati 700 e ancora siamo in attesa di vederli – commenta il pentastellato – tenendo conto che si tratta di testi necessari per i passaggi successivi. Attendiamo, infatti, di capire a che punto sia la società regionale elettrica che dovrà gestire le nuove concessioni di cui si sono perse le tracce, dopo le migliaia di euro di consulenza a società esterna per tutte le valutazioni del caso”.
“Avremmo voluto sentire un aggiornamento anche per quanto concerne le risorse che i due maggiori concessionari devono riconoscere ai Comuni. Agli enti locali della Destra Tagliamento sono già arrivati i soldi che, grazie al Governo Conte 1 e all’insistenza del M5S, potranno dare benefici a quei territori, mentre A2A viene in Regione a presentare le proprie attività ma si rifiuta di riconoscere ai Comuni della Sinistra Tagliamento quanto dovuto per legge”, sottolinea il consigliere.