I progetti per e Canal del Ferro e Val Canale.
Canal del ferro Val Canale digitale e accogliente, verde e comunità: sono le tre “idea forza” attorno alle quale il Tavolo di concertazione dell’Alleanza per lo sviluppo di quell’area, coordinato dalla sindaca di Resia Anna Micelli e comprendente 25 soggetti tra enti pubblici e realtà private, ha costruito e approvato il Piano di sviluppo dell’area. L’obiettivo degli estensori è ora quello di farlo pervenire alla Regione, per avviare una interlocuzione che possa consentire di cogliere tutte le opportunità favorite dal Pnrr e da altre forme di intervento, per un nuovo protagonismo di questa porzione di montagna friulana.
Lo sviluppo che genera crescita e benessere equo e sostenibile in questo territorio di poco più di 9mila persone “passa attraverso il buon funzionamento dei Comuni e dei servizi pubblici, la transizione digitale e verde – si legge nel documento -, l’investimento nell’istruzione, nel lavoro e nell’impresa, nella forza di coesione e resilienza della comunità territoriale”.
“Abbiamo realizzato un piano fortemente competitivo – spiega Fabrizio Fuccaro, sindaco di Chiusaforte – da cui ci aspettiamo risultati importanti per tutta la comunità. Ho chiesto di invitare Massimiliano Fedriga, perché possa toccare con mano, e sul posto, i valori che stanno dietro a questo piano. Siamo certi di poter divenire competitivi come territorio, e aspiriamo al meglio”.
Poste queste presse, il Piano dettaglia in 15 pagine tre strategie che esplicitano le idee trainanti la storia dei prossimi anni. La prima, quella che legata al digitale e all’accoglienza, prevede l’implementazione della digitalizzazione della pubblica amministrazione, del sistema produttivo e delle abitazioni e la valorizzazione dell’identità territoriale per lo sviluppo del turismo e di una cultura attrattiva.
Canal del Ferro Val canale verde significa un’economia circolare e sostenibile, investimenti in energia rinnovabile, mobilità e viabilità sostenibili, efficienza energetica e riqualificazione degli edifici pubblici e privati, tutela territoriale e della risorsa acqua.
Non c’è comunità, secondo gli attori che hanno contributo a stendere il Piano, se sul territorio non vi sono adeguati presidi per l’istruzione e, quindi, deve essere operato ogni sforzo per mantenere e far crescere le sedi scolastiche attualmente presenti. Fanno comunità, inoltre, lavoro e impresa, famiglia e terzo settore. Perché tutti questi soggetti decidano di restare in Val Canale e Canal del Ferro o di sceglierle queste valli per insediarsi, occorre agire anche sulle politiche sanitarie, territoriali e sociali con una pluralità di azioni elencate nel Piano.
Il documento interessa i Comuni di Resia, Resiutta, Moggio Udinese, Chiusaforte, Dogna, Pontebba, Malborghetto Valbruna e Tarvisio e la parte progettuale è la conseguenza di un’articolata analisi di contesto territoriale che ha preso in considerazione le condizioni attuali e le tendenze evolutive, l’offerta culturale, le risorse naturali (corsi d’acqua, vegetazione, fauna, aree protette), risorse forestali, agricole e agroalimentari, turismo, asset infrastrutturali e servizi di trasporto.